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 2024  luglio 29 Lunedì calendario

La violenza del cuscino

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La mattina non è il mio momento migliore, la pressione sotto zero mi impedisce di alzarmi dal letto, i miei movimenti sono ridotti al minimo, sono una specie di bradipo che tenta faticosamente di tirarsi su dal ramo dove ha dormito. Purtroppo per colpa del mio cuscino mi sveglio quotidianamente con delle pieghe spaventose sul viso, sono delle grinze, dei solchi profondi che partono dalla fronte, attraversano le palpebre e si diffondono fino alla bocca. Al risveglio cerco di massaggiare delicatamente il viso e di picchiettare con le dita sulle pieghe rugose, ma non si attenuano, torno a essere me stessa tra le 18.00 e le 18.30. La sera quando vado a letto cerco di addormentarmi con la testa leggermente elevata per prevenire lo stropicciamento mattutino, ma durante la notte il mio viso è attratto inesorabilmente dalla federa del cuscino provocando la rottura del tessuto elastico del mio collagene. Per giunta la quotidiana violenza del cuscino si estende a tutto il mio corpo. Accostandomi a lui divento una specie di incrocio tra Quasimodo di Notre Dame e il Fantasma dell’Opera, non proprio due bellezze. Le mie pieghe sono stimmate laiche, non importanti, ma ugualmente tenaci, e prima che si decidano a scomparire ci vogliono ore! Così vado in giro tutta assonnata e sfregiata. E lui, il colpevole di tanta violenza, è sempre lì, impunito, con l’aria di dire: “Ma che c’entro io? Sono solo un cuscino, faccio il mio dovere. Se tu hai problemi di epidermide fatti vedere da uno bravo!” Bastardo! Fa finta di niente e intanto mi rovina la vita, almeno quella compresa dalle 9.00 del mattino alle 18.00 del pomeriggio. Tra l’altro oggi ho anche un provino. Che gli vado a dire che ho un cuscino che mi odia?
Quelli che fanno i provini se ne fregano “Se sei deforme peggio per te!”. È chiaro, loro stanno dalla parte dei cuscini. Maledetti.