il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2024
5 mesi al via del Giubileo: 0% di opere completate
Ci siamo. Ormai mancano poco meno di 5 mesi, il 24 dicembre apre la Porta Santa, inizia il Giubileo 2025. 35 milioni di arrivi previsti (cioè singoli turisti), secondo le stime di Unioncamere e Isnart – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche – ancora di più secondo altre. Gli occhi del mondo addosso, una paura di overbooking delle strutture ricettive e migliaia di persone che aprono casa propria agli affitti turistici. Ma Roma si farà trovare pronta, o almeno così dice. “Siamo partiti tardi, con un ritardo enorme dovuto alla crisi di governo e poi alle elezioni. Ma stiamo recuperando”, ha detto pochi giorni fa il sindaco e commissario straordinario per il Giubileo Roberto Gualtieri, ripetendo un concetto più volte ribadito: “Siamo quasi al 90%. Stiamo rispettando le tabelle di marcia”. Tabelle di marcia aggiornate man mano, l’accordo con la Curia chiedeva nessun cantiere nei mesi giubilari. Ma non sarà così: al 18 luglio, stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio per il Pnrr e il Giubileo (Ance Roma, Tor Vergata, PromoPa), il 65% dei 661 interventi giubilari (compresi i 335 del programma Pnrr “Caput Mundi”) risulta ancora in fase di progettazione, il 17% vede procedure di gara in affidamento o in fase di aggiudicazione, circa il 18% risulta cantierizzato, e nessun opera (0%) risulta conclusa.
Come accade ormai da un anno a questa parte, la struttura commissariale assicura che non c’è da preoccuparsi, le opere accelerano rapidamente. Anzi, stando ai dati diffusi dall’ufficio, sono 3 gli interventi conclusi, 111 “in corso”, 32 “di prossimo avvio, nel corso del mese di luglio o agosto”, 25 interventi sono in gara, 151 interventi sono in corso di progettazione (ma per 17 è stata già aggiudicata la gara). Quindi oltre il 35% degli interventi è “concluso/in corso” (usando la formula degli uffici). Ma stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio, questa accelerazione non è così evidente: al 31 marzo il 76% degli interventi era ancora in fase di progettazione, il 9,9% vedeva gare ancora in corso, circa il 13,5% era cantierizzato, lo 0% concluso. Insomma, c’è stato un calo di solo l’11% delle opere in progettazione, da aprile a luglio. Cosa questo significhi nel concreto è presto detto: molte delle opere che stanno “andando avanti”, usando le parole del sindaco, non sarà pronta per l’inizio del Giubileo, alcune addirittura saranno finite ad Anno Santo concluso. E questo al netto del fatto che alcune opere giudicate “essenziali e indifferibili” fino al 2023 sono già state depennate dalla lista in quanto irrealizzabili nei tempi previsti: in particolare i due parcheggi interrati nei pressi del Vaticano e la stazione del Pigneto.
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Due le vere corse contro il tempo che sono rimaste in ballo. Una riguarda la “Vela” di Calatrava a Tor Vergata, il palazzetto del nuoto voluto per i mondiali del 2009 e mai completato: il progetto giubilare prevedeva non il completamento, ma la messa in sicurezza della Vela e la creazione di un’arena scoperta per tenerci eventi all’aperto di massa nell’estate 2025, con la partecipazione del Papa. E ormai, saltati tutti i cronoprogrammi pregressi, si punta proprio a chiudere entro la primavera 2025, giusto in tempo: a riguardo il Comune ostenta sicurezza. La seconda è il sottovia e la nuova Piazza Pia, l’unica opera “sotterranea” rimasta in zona Vaticano: un’ambiziosa opera ingegneristica con cantieri su turni di 24 ore, diventata teatro di conferenze stampa in sequenza. Sia all’inaugurazione, sia al momento dell’abbattimento del “diaframma” che permetterà il collegamento del sottopasso con quello già esistente sul Lungotevere, sia quando il ritrovamento di un’enorme “fullonica” romana del II secolo d.C. ha gettato un poco di panico nel cantiere. Smontata a tempo record è stata ora immagazzinata a pezzi e dovrebbe essere esposta poi nei giardini di Castel Sant’Angelo. Non c’è tempo per fermarsi: anche in Piazza San Giovanni, altro cantiere simbolo (dovrebbe chiudersi entro fine anno), sono stati ritrovati resti riconducibili al Patriarchio, la sede papale fino al 1305. Ma saranno interrati. Una furia cantieristica che ha portato Filippo Coarelli, archeologo e accademico dei Lincei, a organizzare una conferenza per denunciare la “presa in ostaggio” dei resti di Roma antica, con soluzioni “fuori contesto, che non tengono in alcun conto quei principi considerati da decenni irrinunciabili per ogni intervento”.
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Ma al netto di ciò, a parte le foto nei cantieri simbolo, si rischia di non vedere realizzate entro il Giubileo molte delle opere dichiarate “essenziali e indifferibili” per il Giubileo. Dal discusso terminal crociere di Fiumicino (vedi il pezzo accanto) al parcheggio interrato di Lungotevere Castello. Sono tanti i soggetti attuatori esterni a Roma Capitale (Rfi, Anas, Soprintendenze, Giubileo Spa, Viminale, Regione, Università) impegnati nell’opera. Per ora, tra trasporti deviati, piazze principali chiuse, taxi carenti e disagi, serve solo tanta fiducia. O fede. Concluso è ad esempio il “concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione e valorizzazione dell’area di via dei Fori Imperiali”: adesso andrà realizzata.