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 2024  luglio 28 Domenica calendario

Toti: scelta difficile, ma unica possibile. Ora attende la libertà. E pensa a un libro

GENOVA «Dimettermi è stata una decisione difficile, ma era l’unica possibile» dice Giovanni Toti il giorno dopo che gli uffici regionali hanno protocollato la lettera, scritta di suo pugno, con cui dopo nove anni ha lasciato la guida della Liguria. Domani il suo legale, l’avvocato Stefano Savi, chiederà la revoca della misura convinto che tornerà libero dopo essere stato costretto alle «dimissioni irrevocabili».
Quella di ieri non è stata una giornata come tante altre in questi quasi tre mesi di domiciliari passati forzatamente nella villetta di Ameglia (La Spezia). Nonostante il peso della decisione presa, la condizione di reclusione, la tensione e la preoccupazione per accuse pesanti come sono quelle che ipotizza la Procura di Genova, continua a provare a condurre una vita per quanto possibile normale: colazione con la moglie che come ogni fine settimana lo ha raggiunto da Milano dove lavora, momenti con i due cani che girano per casa, il suo Arold e Sonny della anziana madre, e lunghe telefonate con Savi.
Su giornali e tv rimbalza la notizia del suo passo indietro corredata dalle reazioni della politica divisa sulla vicenda, ma ora Giovanni Toti sembra dare a tutto questo un peso molto relativo, anche ai retroscena sulle candidature alle regionali e su un suo ipotetico impegno. «Ci sarà tempo e modo per capire dove andrà la Liguria», dice in famiglia mentre al telefono della consorte, della sorella e dell’ avvocato arrivano chiamate e messaggi, anche da chi non lo conosce. Ai quali si aggiunge il presidente della Campania Vincenzo De Luca (Pd) che su Rete4 dice: «Mi dispiace umanamente», «Toti ha avuto gli arresti domiciliari, il giovane americano che ha assassinato il vice brigadiere Cerciello Rega ha avuto anche lui gli arresti domiciliari: non mi pare una situazione ragionevole».
De Luca lo difende
«Lui ai domiciliari
come l’assassino
di Cerciello Rega, non mi pare ragionevole»
Quando i tg passano i servizi sulla riapertura alle Cinque Terre della «Via dell’amore», ai genitori e alla moglie che cenano con lui, Toti dice che questo intervento per il quale si è speso tanto, ha portato la Liguria sui media internazionali. Se deve trovare un lato positivo in questa esperienza che ha drammaticamente cambiato il corso della sua vita prima ancora della carriera politica e che lo impegnerà a lungo, l’ex governatore lo vede nell’aver avuto la possibilità di trascorrere molto tempo con la famiglia dopo tati anni di impegno frenetico. Ora vuole riabbracciare chi in questi anni gli è stato vicino, i collaboratori più stretti con i quali da tre mesi non ha alcun contatto.
Chiuso nella villetta, Toti ha compulsato le migliaia di carte dell’inchiesta e le testimonianze raccolte dai pm guidati da Nicola Piacente. Ha tirato già una mole di appunti e di osservazioni, anche sul rapporto tra politica e giustizia che, con la cronaca di questi mesi difficili e la sua storia politica intende mettere nero su bianco in un libro. Per fargli riacquistare piena libertà già la prossima settimana, Savi depositerà la richiesta di revoca dei domiciliari (la procura sarebbe favorevole) basata sul fatto che, con le dimissioni, è ormai definitivamente caduto il rischio che possa reiterare i reati che sono legati dall’accusa al peso della carica di governatore. L’obiettivo è anche di evitare che Toti resti ai domiciliari durante il processo immediato «cautelare» che la procura ha intenzione di chiedere nei prossimi giorni quando avrà chiuso le indagini su Toti, sull’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Signorini e sul loro presunto corruttore Aldo Spinelli.