Corriere della Sera, 27 luglio 2024
Le confessioni di Alexia
Era il 1997 e tutte le radio trasmettevano un brano dal titolo curioso, «Uh la la la». «Era finito al primo posto dei singoli più trasmessi e in nove Paesi contemporaneamente... non capita così spesso», racconta Alexia. Ora, quella canzone è pronta per tornare con una nuova veste, cucita su misura per la cantante dalle Nervo, gemelle dj australiane che suonano in tutto il mondo. Domani Alexia si esibirà al Tomorrowland, il più importante festival europeo di elettronica, a Boom, in Belgio.
Se ripensa a lei e a come era in quel 1997, che effetto le fa?
«Provo tenerezza: non ho mai avuto un’idea precisa di quello che volevo dalla carriera. Inseguivo la qualità. Allora, dopo tre hit di successo era arrivata questa, più lenta, che mi permetteva di mostrare un altro mio lato. Ma, dopo tanti concerti e produzioni, è arrivato il burnout».
Si è sentita sopraffatta?
«Continuavo a girare come una trottola, senza avere tempo per me. A un certo punto mi sono chiesta: ma io, in tutto questo, chi sono? Ho scelto di rallentare un po’ la mia carriera: ero una ragazza di 27 anni che ne dimostrava anche meno e zompettava da un palco all’altro, sprigionando un sacco di energia, ma ignara che avrebbe pagato un conto altissimo».
C’è stato un impatto psicologico?
«Sì. Alle soglie del 2000 ho avuto un crollo nel realizzare che ero una pedina mossa all’interno di un sistema. Non era così che mi immaginavo che fosse questo ambiente».
Come ne è uscita?
«È stato un processo lungo, ho dovuto lavorare molto su me stessa. A un certo punto ho capito che volevo anche una vita famigliare, volevo dei figli e anche per quello mi sono allontanata dalle scene per un periodo. Ho rinunciato a tante cose, tra cui i primi posti in classifica».
Le donne sono spesso ancora costrette a scegliere tra carriera e famiglia.
«C’è molto lavoro da fare. Per questo sono importanti sodalizi come quello che abbiamo creato con le Nervo, ma sto osservando anche diverse interessanti collaborazioni fra donne, come quelle tra Big Mama e Alessandra Amoroso. Penso facciano bene».
Le donne sono più o meno emancipate oggi, rispetto agli anni Novanta?
«Vedo due categorie: quelle che si considerano emancipate magari spogliandosi o ammiccando nei selfie perché rivendicano libertà di essere loro stesse, non rendendosi conto che sono in realtà una massa di persone tutte uguali. E poi ci sono persone davvero emancipate perché studiano, lavorano e sono autodeterminate».
Molte cantanti rivendicano la libertà di usare il proprio corpo come vogliono, anche sul palco. Eppure i loro corpi sono sempre giudicati. Cosa ne pensa?
«Quando sono diventata popolare la mia immagine era legata a ciò che ci suggeriva la moda dell’epoca, ma in questo modo ho avuto la fortuna di rispecchiare un periodo in cui le ragazze dovevano avere un po’ più di grinta. Ora vedo ragazze di 16 anni con le unghie finte e il trucco marcato che usano la libertà come giustificazione per mostrarsi in un certo modo. Questo universo social contagia anche la musica, in qualche modo». Crede che anche le sue colleghe si diano degli alibi?
«Andare sul palco ti dà un certo potere, che è anche quello di pensare di poterti mostrare come ti pare. Penso sia salutare, basta però rimanere fedeli a sé stessi: hanno provato anche con me, in passato, a suggerire di calcare la mano. Non l’ho fatto».
In «Uh la la la» parla di un amore inatteso ma che può diventare importante. Lei dal 2005 è sposata con Andrea Camerana, nipote di Giorgio Armani.
«È un matrimonio felice, arrivato dopo la relazione complicata che vivevo in quegli anni. C’è sempre da lavorare, ci sono momenti in cui mi sembra di essere considerata di serie B nella mia famiglia».
In che senso?
«Un po’ perché ci sono sempre, un po’ perché le mamme finiscono quasi sempre per venire date per scontate».
Sente il peso della famiglia di suo marito?
«No, non me lo fa pesare, sono io che ribadisco. Però ogni tanto mi prendo le mie soddisfazioni, tipo mi sono fatta regalare un mega televisore da mettere nel salone, anche se mio marito non voleva perché lo trovava poco elegante. Pazienza».
C’è qualche artista con cui sogna di collaborare?
«Nel mio cuore da sempre c’è un duetto con Giorgia, penso che le nostre voci si fonderebbero bene».
Giorgia ora condurrà «X Factor». Lei si vedrebbe in un talent?
«Più come giurata, dietro un tavolo. Presentare mi sembra molto difficile. Ma in quell’altra veste sì, sarebbe un’esperienza che farei».