la Repubblica, 28 luglio 2024
Ultima Cena queer l’ira di vescovi e destra “Cristianesimo deriso”
PARIGI – La stampa francese, maiavara di critiche contro Emmanuel Macron, fischiato anche brevemente al Trocadéro, plaude allo show faraonico sulla Senna. Piove sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, ma non è governo ladro. «Magico» è il titolo diLe Monde. «Senza fiato», quello del Parisien. Per il quotidiano sportivo
L’Équipe lo show grandioso, quasi epico nella gara di resistenza contro la pioggia di ballerini, artisti e atleti, porta un «formidabile slancio di ottimismo». Forse un po’ lungo e kitsch in alcuni punti, lo spettacolo ha consegnato al mondo un ritratto vitale e trasgressivo della Francia, con alcuni momenti indimenticabili come la mongolfiera che si alza nel cielo dopo l’accensione del braciere eL’Hymne à l’amour di Céline Dion, risorta sulla Tour Eiffel dopo una lunga malattia.
Il direttore artistico Thomas Jolly, acclamato regista teatrale di quarantadue anni, aveva promesso «audacia», e così è stato. Tra i tanti tableau, sequenze tematiche, per illustrare la “festività” ha immaginato drag queen intorno a quello che nel comunicato del Cio viene sobriamente descritto come un «banchetto», ma in cui alcuni esponenti dell’estrema destra hanno riconosciuto l’Ultima Cena, con Gesù sostituito da una popolare deejay queer. La presenza del cantante Philippe Katherine in posa come Dioniso nudo dipinto di blu, potrebbe anche far pensare a un baccanale. Il riferimento al dipinto leonardesco, spiega aRepubblica lo storico Patrick Boucheron, è «subliminale». «In ogni caso – precisa Boucheron – non è mai stato menzionato nel nostro copione». La polemica ormai è esplosa, fino a scandalizzare Viktor Orbán che denuncia il «vuoto morale» dell’Occidente e Elon Musk che s’indigna per «una scena irrispettosa dei cristiani». La conferenza dei vescovi ha diramatoun comunicato per lamentare una cerimonia che «purtroppo ha incluso scene di derisione e scherno del cristianesimo», salvo poi plaudire a «meravigliosi momenti di bellezza e di gioia, ricchi di emozione e universalmente acclamati». Matteo Salvini parla di «francesi squallidi». L’eurodeputato Nicola Procaccini, capodelegazione di Fratelli d’Italia a Strasburgo, commenta: «Mi è piaciuta molto la cerimonia del Gay Pride. Sapete quando è prevista quella delle Olimpiadi?».
Con l’estrema destra di Marine Le Pen battuta venti giorni fa alle legislative, la cerimonia ha inevitabilmente preso un tono politico, in un paese che per primo ha abolito il reato di blasfemia, dove la laicità è sacra, il «matrimonio per tutti» esiste da più di dieci anni, le unioni civili da più di venti. E dove alla guida del governo c’è attualmente Gabriel Attal, premier gay anche se non militante. «Non volevo scioccare nessuno, e non ho rappresentato nulla di eversivo» spiega Thomas Jolly, che aveva confidato tempo fa di essere stato stalkerizzato da adolescente a causa della sua omosessualità. «In Francia abbiamo il diritto di amarci come vogliamo, con chi vogliamo, di credere e di non credere». In un altro tableau dello show, titolo “Liberté”, il direttore artistico ha presentato «una Parigi in cui il desiderio si afferma e si esprime», in una danza dai colori arcobaleno e due uomini che si baciano. Il Rassemblement National aveva tentato di impedire la partecipazione alla cerimonia di Aya Nakamura, l’artista franco-maliana che ha venduto più di un milione di copie del suo ultimo album e contro cui era già stata scatenata una campagna di odio. «Siamo a Parigi, non al mercato di Bamako» era scritto qualche mese fa su uno striscione del gruppo di estrema destra. «È una cantante che non parla francese» aveva chiosato Le Pen. Nakamura è apparsa venerdì sera davanti all’Académie Française, tempio della lingua fondato da Richelieu, sensualissima sotto la pioggia, accompagnata dalla banda della Guardia Repubblicana. L’artista ha eseguito un medley dei suoi brani più famosi, dedicato un omaggio a Charles Aznavour con For me Formidable, finendo per fare un saluto militare, un messaggio a chi la critica. Nel backstage la star ventinovenne ha posato sorridente con gli uomini in divisa. Frédéric Foulquier, direttore della banda, ha raccontato di essersi divertito molto in quello che definisce come un «improbabile incontro tra due mondi».