la Repubblica, 28 luglio 2024
Un tedesco condannato a morte Minsk regala a Putin una carta per lo scambio di prigionieri
MOSCA – Il presidente russo Vladimir Putin vuole indietro Vadim Krasikov, “l’assassinio del Tiergarten”, l’ex ufficiale dei servizi di sicurezza Fsb che sta scontando l’ergastolo in Germania per l’uccisione del ceceno- georgiano Zelimkhan Khangoshvili in un parco di Berlino nel 2019. Pur di ottenerne il rilascio, le ha provate tutte: negoziare un accordo multilaterale che prevedesse la scarcerazione dell’oppositore russo Aleksej Navalny, morto in carcere lo scorso febbraio, o riempire le carceri di cittadini statunitensi come il giornalista Evan Gershkovich. Ma la Germania si è sempre mostrata riluttante. Per metterla con le spalle almuro, Putin ora ha persino messo in campo l’alleato bielorusso Aleksandr Lukashenko che venerdì gli ha servito in dono la “confessione” del cittadino tedesco Rico Krieger, il primo cittadino straniero condannato a morte da Minsk dal 2009. L’obiettivo è scambiarlo con Krasikov.
Fino a una settimana fa, di Krieger non si sapeva nulla. È stato il gruppo per i diritti umani Vjasna a denunciare che l’uomo, un ex paramedico 29enne, era stato condannato a morte il 24 giugno, in un’udienza a porte chiuse, per ben sei capi d’imputazione, tra cui terrorismo, estremismo e attività mercenarie. Secondo Minsk, il 5 ottobre 2023, Krieger avrebbe fatto saltare in aria uno snodo ferroviario usato come hub di trasporto dall’esercito russo. Un atto di sabotaggio senza vittime, né effetti sul traffico ferroviario. Soltanto danni per 1.639 rubli bielorussi, circa 460 euro. Tanto che alcuni analisti hanno ipotizzato che a ordire l’esplosione siano stati gli stessi servizi bielorussi pur di incastrare Krieger. La condanna alla pena capitale, in ogni caso, è sembrata sproporzionata. Ha sorpreso anche il fatto che Krieger non abbia presentato ricorso. «Forse gli è stato detto che consultazioni sono in corso e potrebbe esserci una specie di scambio», ha ipotizzato Andrej Paluda, attivista bielorusso contro la pena di morte. È stato l’ex ambasciatore e ministro bielorusso, oggi oppositore in esilio, Pavel Latushko, a chiarire che cosa ci potrebbe essere dietro.
Per Latushko, la condanna di Krieger altro non sarebbe che il risultato di un «accordo segreto» tra Minsk e Mosca per scambiarlo con Krasikov. «Lukashenko e Putin hanno deciso di non lasciare scelta a Berlino. Hanno preso in ostaggio un cittadino tedesco e lo hanno minacciato di pena di morte. Hanno alzato la posta in gioco». Non sembra un caso che giovedì sera, mentre Lukashenko volava in Russia per l’ennesimo faccia a faccia con Putin, la tv di Stato Belarus- 1abbia mandato in onda un filmato di 17 minuti in cui Krieger, ammanettato e seduto dietro le sbarre di una cella vuota, non solo confessa, ma chiede al leader bielorusso di graziarlo e al governo tedesco di aiutarlo. «Prima che sia troppo tardi», dice tra le lacrime. Una voce narrante infine commenta che le autorità tedesche restano però sorde ai suoi appelli. La «confessione di un terrorista tedesco», così era intitolata, è sembrata infiocchettata ad arte proprio per poter essere presentata in “dono” a Putin. Che, dal suo canto, sta facendo lavorare la magistratura russa a pieno ritmo pur di rimpinguare il suo “fondo di scambio”.
All’ex marine Paul Whelan, che sta scontando 16 anni di carcere per spionaggio, si sono aggiunti il reporter 32enne del Wall Street JournalEvan Gershkovich, condannato a 16 anni per spionaggio; la giornalista Alsu Kurmasheva, sei anni e mezzo per aver diffuso “fake news” sull’esercito; il sergente maggiore Gordon Black, 3 anni e nove mesi per furto e minacce. Ci sono poi il musicista Travis Leake, l’insegnante Marc Fogel e Robert Woodland, condannati rispettivamente a 13, 14 e 12 anni e mezzo di carcere per reati di droga. E ancora: l’ingegnere DavidBarnes; l’ex marine Robert Gilman; l’ex manager Evgenij Spector e Ksenia KArelina. Per non parlare di Vladimir Kara-Murza, oppositore russo- britannico, sopravvissuto a due avvelenamenti, che sta scontando 25 anni per tradimento. Negli Usa ha promosso il Magnitskij Act che impone sanzioni contro i responsabili di abusi dei diritti umani, ed è stato insignito del Pulitzer per i suoi editoriali sulWashington Post.
Dopo aver scarcerato il trafficante d’armi Viktor But e il pilota Konstantin Jaroshenko in precedenti scambi, agli Stati Uniti invece non restano che Roman Seleznev e Vladimir Dunaev, condannati per reati informatici rispettivamente a 27 anni e a cinque anni e quattro mesi. Le loro pressioni su Berlino per uno scambio di prigionieri triangolato non avevano sortito effetto. Putin, però, ora ha un nuovo asso nella manica: Krieger. A cui non resta molto tempo. Secondo Vjasna, tra una condanna a morte e la sua esecuzione in Bielorussia non passano mai più di 11 mesi.