il Giornale, 26 luglio 2024
Dago è libero, va protetto dal WWF
Gentile Direttore,
ogni giorno leggo con piacere la sua Stanza. Il signor Piero Casati, lettore a cui ha risposto questa mattina, giovedì 25 luglio, ha fatto presente di essere confuso poiché su questo giornale viene scritto che il governo Meloni è forte e su Dagospia che sarebbe debole, arrivando ad avanzare l’ipotesi che Dagospia ce l’abbia su con la premier. Io sono appassionato fruitore di quel sito di informazione, dove si leggono editoriali, tesi, commenti, articoli di tutti i tipi, che non privilegiano un punto di vista rispetto ad un altro. E non noto questo sentimento di ostilità verso Meloni.
Ecco, desideravo far presente questo.
Tommaso Villa
Caro Tommaso,
essendo Dagospia un sito che offre un’informazione ampia la quale include tesi, opinioni, commenti che provengono da destra e da sinistra, è naturale che vi si leggano pure gli articoli (nelle ultime settimane partoriti in abbondanza dalla stampa di sinistra) di quei colleghi retroscenisti che credono (o che vorrebbero farci credere) che Meloni abbia inflitto un duro colpo all’Italia non sostenendo Ursula, o che l’esecutivo sia debole, o che le beghe da cortile all’interno della coalizione presto si risolveranno con il divorzio e la caduta del governo. Scremare l’informazione depurandola dalle opinioni non condivise sarebbe una operazione disonesta da parte di un direttore. Attribuire ad un editore o ad un direttore un sentimento sulla base di qualcosa che si ha avuto modo di leggere sul suo giornale è atteggiamento superficiale.
D’Agostino forse è l’unico editore puro che abbiamo in Italia, uno che ha cominciato a fare questo mestiere per amore, per passione, per rispetto della libertà di pensiero, da cui discende quella di stampa, e che fa soltanto questo.
Un uomo che andrebbe quindi protetto dal Wwf, poiché a rischio estinzione. Una eccezione, che ha dato vita forse ad un nuovo modo di informare, sicuramente libero, sagace ed efficace, oltre che straordinariamente popolare.
Grazie per le tue osservazioni, caro Tommaso.