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 2024  luglio 24 Mercoledì calendario

Biografia di Marinella Soldi

 Sembra passata un’era geologica da quando, nel luglio del 2021, Marinella Soldi, manager cresciuta a pane e palinsesti all’estero, e poi in Italia, guadagnava la presidenza Rai, al fianco dell’amministratore delegato Carlo Fuortes, su indicazione del governo Draghi. A dispetto di certe riletture molto di moda oggi, all’epoca l’ex direttore dell’Opera di Roma era riconoscibilmente un uomo di sinistra, per posizionamento ideologico e frequentazioni politiche. Soldi, cui molti attribuivano il favore dell’ex premier Matteo Renzi, sembrava invece venire da Marte. O meglio: il suo precedente incarico era stato, dal 2009 al 2018, amministratrice delegata di Discovery Networks per il Sud Europa, ricoprendo inoltre dal 2017 l’incarico di Chief content and Strategy officer per Discovery International.
Insomma alla Rai Discovery ha dato (Soldi) e Discovery ha tolto, se si pensa a Fabio Fazio e Amadeus, sottratti al servizio pubblico a suon di milioni nell’ultimo anno e mezzo.
Soldi, nata a Figline Valdarno (Firenze) il giorno dell’alluvione (4 novembre 1966), cresciuta a Londra dall’età di 8 anni, da bambina voleva fare l’astronauta però poi negli studi scelse «un percorso che includesse materie umanistiche – come ha detto in una delle sue interviste – ma anche matematica ed economia, per avere una preparazione più completa possibile». A 18 anni fallisce la selezione per entrare a Cambridge, si prende un anno sabbatico, rientra a Firenze, vivendo dalla zia, studia storia dell’arte, lavora come baby sitter e cameriera. Ma soprattutto riformula il suo progetto: torna in Inghilterra e s’iscrive alla London School of Economics «perché è un’Università fra le migliori al mondo, con un respiro e un ambiente molto internazionale».
Dopo la laurea in Economia, prende un MBA presso l’Insead, Fontainebleau e inizia la sua carriera in McKinsey, come Business Analyst and Associate (1990-1993) a Londra e Milano. Ma il suo vero obiettivo era lavorare a The Economist. A ispirarla è Marjorie Scardino (ex Managing director del gruppo Pearson, editore del Financial Times e appunto dell’Economist): «Sveglia, profonda. Una texana doc eppure così femminile. Ho pensato: se una così ce l’ha fatta rimanendo sé stessa, tutto è possibile».
In realtà, dal 1995, approda alla tv, per cinque anni, a Mtv Networks Europe tra Milano e Londra. A 30 anni, un’altra correzione di rotta: si sposa, ha due figli (maschi), s’insedia in Italia cambiando lavoro. Si dedica al «coaching», lavorando con gruppi internazionali. Poi il ritorno in tv, a Discovery Network, dove moltiplica fatturati e audience, al punto da far balzare l’Italia al primo posto tra le consorelle europee.
Da bambina io volevo fare l’astronauta poi però ho studiato materie umanistiche
Nel biennio che la vede accanto a Fuortes, Soldi appare poco. Il manager ha fama di voler controllare tutto insieme al suo staff, composto esclusivamente da uomini. Il cambio al governo tra Draghi e Meloni, nel 2023, dà vita all’ircocervo attuale: al posto di Fuortes, arriva il democristianissimo Roberto Sergio, ma l’uomo forte dell’azienda è il direttore generale Giampaolo Rossi, voluto dalla premier. Inizia un periodo in cui Soldi cambia atteggiamento: perde l’aplomb che la caratterizza e in un cda spostato a destra, cerca di interpretare il ruolo di presidente di garanzia.
Lo fa per la prima volta in occasione delle nomine dei nuovi direttori di testata, votando contro per l’assenza di un bilanciamento di genere. Poi, interviene sui temi più caldi: dal caso di Roberto Saviano a quello di Antonio Scurati, richiamando i manager a un atteggiamento meno di parte. La sinistra la vorrebbe più netta, ma Soldi ha il suo stile british.
Dopo mesi di convivenza il suo rapporto con l’ad Sergio è al lumicino. Al punto che quest’ultimo arriva a dire che la posizione presa dalla presidente sul caso Scurati (che parla di «azioni anomale e comportamenti non usuali della dirigenza»), è un danno per l’azienda. Alla presentazione dei palinsesti Rai, venerdì scorso, Soldi non c’è. Nella sua lettera di saluto c’è già l’addio che rivolge ai dipendenti: «Non smettete di sognare e di osare. Io, da cittadina utente, continuerò a seguirvi».