la Repubblica, 23 luglio 2024
Pechino taglia i tassi a sorpresa per rianimare consumi e immobiliare
PECHINO – Dopo il Terzo Plenum del Partito comunista della settimana scorsa durante il quale Pechino non ha annunciato poco o nulla su come affrontare la crisi del mercato immobiliare o la debolezza della spesa dei consumatori deludendo così gli investitori, lunedì mattina – il giorno seguente la pubblicazione della risoluzione del Plenum – la banca centrale cinese ha inaspettatamente deciso di abbassare alcuni tassi.
Per provare a rilanciare un’economia vacillante, i tassi sui prestiti a un anno e a cinque anni sono stati ridotti di 10 punti base. Quello a un anno, parametro di riferimento per i tassi più vantaggiosi che le banche possono offrire a imprese e famiglie, è stato ridotto dal 3,45% al 3,35%. Quello a cinque anni, parametro di riferimento per i mutui, dal 3,95% al 3,85%. La riduzione dei tassi potrebbe rendere leggermente più facile per imprese e famiglie prendere in prestito e spendere. Gli ultimi dati sui consumi non sono incoraggianti: a giugno le vendite al dettaglio sono aumentate solo del 2% su base annua.
La banca centrale ha anche annunciato la riduzione anche del tasso Pct a sette giorni utilizzato per determinare il prezzo dei prestiti a breve termine, portandolo dall’1,8% all’ 1,7%. Un taglio modesto, ma che serve a «rafforzare gli aggiustamenti anticiclici per sostenere meglio l’economia reale», dice la banca centrale in un comunicato. «Il fatto che la Pboc non abbia aspettato che la Fed statunitense tagliasse per prima indica che il governo riconosce la pressione al ribasso sull’economia cinese», ha dichiarato Zhang Zhiwei, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management.
Dopo i tagli, l’indice cinese CSI 300 delle azioni onshore è sceso dell’ 1,1%. Lo yuan si è indebolito dello 0,1% rispetto al dollaro nelle contrattazioni offshore, mentre l’indice Hang Seng China Enterprises, composto da titoli quotati a Hong Kong, è salito dello 0,8%.
Per gli analisti di Bloomberg Economics «né le riforme del Plenum né le riduzioni di 10 punti base sono le mosse che il mercato desidera. Tuttavia, vanno nella giusta direzione e il fatto che siano arrivate insieme è un segno di urgenza». «Sebbene i tagli dei tassi offrano una certa rassicurazione sul fatto che i responsabili politici stiano reagendo alla perdita di slancio dell’economia, il peso maggiore dovrà venire dalla politica fiscale, e non monetaria», dichiara Julian Evans-Pritchard, responsabile dell’economia cinese presso Capital Economics.