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 2024  luglio 21 Domenica calendario

Chi attira di più le zanzare e perché

Fastidiose e odiate da chiunque voglia godersi un po’ di tempo all’aria aperta in estate, le zanzare sono anche temute, visto che possono essere vettori di un numero non irrisorio di malattie: l’ultima a turbare i sonni estivi degli italiani è la febbre Oropouche, causata da un virus che può essere trasportato da moscerini e, appunto, zanzare. Il primo caso in Europa è stato diagnosticato di recente all’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Ve) in una persona che aveva viaggiato ai Caraibi, dove il virus Oropouche è comune: per ora pochissimi casi in Italia e quindi nessun allarme, anche se Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia all’Irccs di Negrar, osserva che «i cambiamenti climatici e l’aumento degli spostamenti rischiano di rendere endemici anche alle nostre latitudini virus un tempo confinati nella fascia tropicale».  Complici le zanzare, appunto, che sono le incubatrici ideali non solo per questo virus esotico ma per molti altri, come ha sottolineato poche settimane fa un rapporto dell’European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases: in Europa oggi fa più caldo e così ci si aspetta una crescita di malattie trasmesse dalle zanzare, fra cui malaria e dengue, anche in aree un tempo «protette». I soli casi di dengue (si vedano le prossime pagine) sono aumentati di 8 volte dal 2000, con zanzare portatrici che hanno diffuso la malattia in 13 Paesi europei, Italia compresa. La soluzione è migliorare la sorveglianza anti-zanzare, cercando di ridurne la diffusione, e proteggersi dai «morsi»: non solo per scampare alle malattie, pure per evitarsi i disagi connessi alle punture.
Anche senza preoccuparsi dei possibili germi trasportati dalle zanzare, le loro fastidiose punture bastano a farci provare a tenerle alla larga. Per qualcuno però è più complicato riuscirci, perché non è una leggenda metropolitana che certe persone siano vere calamite per le zanzare: lo ha confermato uno studio pubblicato di recente su Current Biology, che ha testato il comportamento di zanzare Anopheles gambia portatrici della malaria. 
Respiro
Alcuni volontari sono stati fatti dormire in tende speciali attorno a uno spazio grande come una pista da pattinaggio; l’aria di ciascuna tenda, con gli odori della pelle e del respiro di ciascun volontario, è stata aspirata e portata nell’area principale su materassini assorbenti che erano riscaldati ed emettevano anidride carbonica, mimando quindi un umano nel sonno. 
Le zanzare sono state lasciate libere durante la notte e osservandone il comportamento è emerso come alcuni odori per loro siano irresistibili: per esempio alcuni acidi carbossilici come l’acido butirrico, prodotti per lo più da batteri che vivono sulla pelle e dal caratteristico aroma di formaggio stagionato che noi non percepiamo a meno che la quantità di molecole non sia molto elevata. 
L’eucaliptolo, un derivato della pianta dell’eucalipto che si può introdurre nella dieta come infuso di foglie o miele di eucalipto, è invece un potente deterrente al morso delle zanzare, confermando la bontà dell’abitudine di usare olio essenziale di eucalipto per allontanarle dai terrazzi e spiegando perché i repellenti cutanei che contengono derivati dell’eucalipto possono servire per proteggersi. 
Vista la capacità attrattiva di certi odori viene da pensare che camuffarsi usando profumi e simili sia facile, ma non è così perché come precisa Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia all’Irccs di Negrar: 
«Le combinazioni possibili delle molecole emesse dalla cute sono diverse da persona a persona e lo stesso vale per il microbiota cutaneo, la popolazione di batteri che colonizza la pelle e produce sostanze chimiche differenti a seconda dei ceppi presenti: quindi non ci sono ricette sicure. Non esistono prove che, per esempio, mangiare aglio le allontani, anche se il cibo può alterare l’odore della pelle.
I profumi non sono di per sé controproducenti, ma potremmo peggiorare la situazione scegliendone inconsapevolmente uno che accende l’interesse delle zanzare». 
Attività fisica
Altri fattori ci segnalano come bersagli gustosi: tutti, per esempio, siamo prede migliori dopo l’attività fisica o se sudiamo molto, perché col sudore il numero di sostanze che emettiamo aumenta e la pelle si scalda. La scelta della vittima, infatti,dipende anche dalla temperatura: chi ha capillari più superficiali o pelle chiara risulta più caldo e quindi più attraente. 
Alcolici
Anche il consumo di alcolici pare attrarre le zanzare, perché si emettono maggiori quantità di acetone, etanolo e metanolo attraverso il sudore, mentre «ci sono molte più incertezze in merito al ruolo del gruppo sanguigno», sottolinea Gobbi. «Alcuni dati suggeriscono che la zanzara tigre e quella portatrice della febbre gialla sarebbero più attratte dal gruppo 0, altri per cui le zanzare pungerebbero di più chi produce una sostanza chimica che segnala il gruppo sanguigno attraverso l’odore della pelle, a prescindere dal gruppo; complessivamente però tutto ciò conta molto meno rispetto a caratteristiche come l’odore personale, la quantità di anidride carbonica emessa o il calore».
Come usare i repellenti
Come ci si può proteggere, in ogni caso, quando si sta all’aperto? «I repellenti cutanei non fanno male se usati nei modi e tempi indicati in etichetta ed evitando sempre di applicarli su pelle irritata, tagli e abrasioni», dice Gobbi. 
«Quelli efficaci e testati per la tollerabilità sull’uomo sono identificati come presidi medico-chirurgici, con il nome del principio attivo e la sua concentrazione; emanano un odore che disturba la zanzara o la irritano. Se sono in spray non vanno spruzzati sul viso ma sulle mani e poi spalmati; dopo l’esposizione, rientrati a casa, è bene lavare le parti trattate con acqua e sapone». I repellenti efficaci contengono Deet, icaridina o paramatandiolo (Pmd o citrodiol), ciascuno con le sue caratteristiche di tollerabilità e durata dell’effetto: Deet al 20% per esempio funziona per circa 6 ore, ma può irritare la pelle e non è indicato nei bambini con meno di 2 anni, mentre Pmd si può usare sui bambini ma va ripetuto più spesso. Lo stesso vale per i prodotti che contengono eucaliptolo o geraniolo: hanno un effetto antizanzara, ma è blando e quindi vanno riapplicati più spesso rispetto agli altri. «Nessun repellente però è infallibile: con il tempo perdono di efficacia e interagiscono con gli odori della pelle, perciò su alcuni possono funzionare meno», specifica l’esperto. 
Zanzariere per i piccoli
«Attenzione poi con i bambini: nei piccolissimi meglio usare solo zanzariere e anche nei più grandicelli preferire repellenti a basse concentrazioni ed evitare gli spray, pericolosi in prossimità del viso. Se si va in zone in cui sono endemiche malattie trasmesse dalle zanzare servono prodotti appositi con concentrazioni di principio attivo elevate, per esempio al 50%», dice Gobbi.
 
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