9 dicembre 2019
Oggi 247 - Cattelan
Ha senso che si appenda una banana al muro con un po’di nastro adesivo, la si battezzi, chi sa perché, Comedian e la si venda poi per 120 mila dollari?
«Chi lo sa. Il bello è che qualcuno se la sarebbe comprata».
Si sa chi è?
«No, non si sa. E magari non c’è nessuno che se l’è comprata, e la notizia è una bufala. È vero invece che qualcuno l’ha staccata dalla parete e se l’è mangiara prima che marcisse».
Un gesto artistico?
«Un gesto artistico. L’ha compiuto un David Datuma, che ha poi teorizzato “l’artista che mangia l’artista”».
Cattelan?
«Ha risposto al telefono al Corriere della Sera. Ha detto che la mangiata lo lascia indifferente. Anzi. Intanto, nello spazio che prima era occupato dalla banana (siamo all’Art Basel di Miami) un Woderick Weber di 46 anni ha scritto con un rossetto rosso «Epstien non si è suicidato», testuale, col refuso Epstien al posto di Epstein. Gesto artistico anche questo, esaltato dall’arrivo della polizia che lo ha sbattuto dentro».
Lei crede a tutto questo?
«Bill Viola, uno dei più grandi tra i contemporanei, costruisce installazioni ed espone dei video. Quando vedo questi video penso: e allora Walt Disney? Altri costruiscono opere d’arte col sangue umano, e Damien Hirst è diventato famoso per un teschio tempestato di diamanti. La Abramovich ha trasformato se stessa in opera d’arte, col sottinteso che uno potrebbe anche comprarsela e portarsela a casa. Stesso sottinteso dello street-art Banksy, che proprio l’altro giorno ha dipinto renne che volano in cielo e trasportano una panchina vera su cui sta sdraiato a dormire un barbone vero, di nome Ryan. Quando Ryan s’è svegliato, l’opera d’arte è finita. Rinuncio a giudicare dal punto di vista estetico, e prendo solo nota del fatto che il critico Francesco Bonami, recensendo la banana, ha parlato di viaggio dell’arte verso l’abisso. Si tratta tuttavia di episodi alla fine divertenti, i giornali hanno l’occasione, una volta tanto, di scrivere articoli non noiosi.