4 novembre 2019
Oggi 242 - Plastica
Questa cosa della plastica...
«La cosiddetta, naturalmente in inglese, “plastic tax”».
Cioè, vogliono tassare la plastica.
«Un euro per ogni chilo di plastica prodotta. Mille euro a tonnellata. A partire dal prossimo giugno e con qualche eccezione».
Quali eccezioni?
«La tassa colpisce solo le cosiddette “monouso”, cioè quei prodotti di plastica che adoperiamo una sola volta - spesso per non più di un minuto - e poi buttiamo via. Prodotti che non si riciclano e non degradano. Inquinamento allo stato puro, che poi finisce in mare. C’è sul tema, adesso, persino una mostra fotografica a Roma: gli oceani sono pieni di plastica, nel Pacifico, tra la California e le Hawai, c’è un’intera isola di plastica, grande il doppio dell’Italia che è stata battezzata Great Pacific Garbage Patch. Terreno ideale per la crescita delle alghe di cui si nutrono i pesci, che ingurgitano senza accorgersene anche la plastica, morendo alla fine avvelenati. La plastica-spazzatura è talmente infestante che fibre ne sono state trovate anche nell’acqua che esce dai rubinetti delle case di New York. Di questa plastica ne sono state prodotte, fino ad oggi, poco meno di 9 miliardi di tonnellate. Tutta roba che resta in circolo per almeno 400 anni».
Quindi il governo fa bene a stangare.
«C’è il problema che in Emilia le aziende che producono imballaggi sono duemila e impiegano cinquantamila persone. Il 40% della produzione europea di imballaggi per l’ortofrutta si concentra tra Ferrara e Rimini. E il 26 gennaio, in Emilia, si vota. I maghi dei sondaggi prevedono che, insistendo il governo nel colpire il settore, il Partito democratico perderà anche questa Regione, che finirebbe a Salvini. Come lei sa, i politici sono poco interessati a quello che succederà tra mezzo secolo e molto interessati a quello che succederà stasera».
Di sicuro la tassa sulla plastica finirà per essere pagata dai consumatori.
«Una bottiglia di acqua potrebbe costare 4 o 5 centesimi in più. Ma la tassa potrebbe avere effetti su una quantità di prodotti, perché le componenti in plastica di qualunque macchina - a cominciare dalle automobili - non si contano».
E il governo quanto conta di incassare da questo balzello?
«Un miliardo e cento milioni l’anno prossimo, un miliardo e sette dal 2021».