17 giugno 2019
Oggi 222 - Csm
In che consiste, alla fine, questo “scandalo dei giudici”?
Scandalo del Csm, cioè.
Csm?
Consiglio Superiore della Magistratura. Ha idea?
Dica lei.
I tre poteri dello Stato. Legislativo, Esecutivo, Giudiziario. Ci ha insegnato Montesquieu che devono essere indipendenti l’uno dall’altro. Noi rispettiamo la regola per modo di dire: Legislativo (Parlamento) ed esecutivo (Governo) sono malamente mischiati. Ma sul Giudiziario non si scherza: i politici, benché esista un ministro della Giustizia, non devono e non possono metter becco nelle faccende dei tribunali e delle inchieste, non sono loro a trasferire un magistrato, a decidere di che cosa deve occuparsi, a punirlo se sbaglia, a stabilire chi deve essere messo a capo di una Procura. I giudici, cioè, si autogovernano sul serio e ogni invasione di campo da parte degli altri poteri dà luogo a strilli che si sentono fino alla Luna. Ora: in che modo si autogovernano i giudici?
Il Csm?
Già. Senonché anche i giudici al loro interno sono divisi in fazioni o, per meglio dire, in correnti, o, per dire ancora meglio, in partiti, con tanto di nome e cognome: Magistratura Indipendente, Unità per la Costituzione, Magistratura Democratica eccetera eccetera. Si meraviglia se le dico che queste correnti fanno riferimento ai partiti che stanno fuori dal loro sistema? Cioè sono di destra o di sinistra o di centro?
Non mi meraviglio.
C’era da nominare il capo della Procura di Roma e le varie correnti diedero inizio, come al solito, a una serrata trattativa per accordarsi su un nome. Lei dirà: il procuratore della capitale dovrebbe essere il più bravo, il più meritevole. Già, ma non funziona così, qui da noi. Il capo della Procura di Roma deve essere uno che sta bene a tutte le correnti o per votare il quale ogni corrente chiede un qualche contraccambio, un qualche contrappeso...
Un qualche favore?
I giudici capicorrente si riunivano, ma altri giudici che indagavano presumendo che vi fossero dei reati li intercettarono e sentirono che era in corso un mercato. Ad almeno una delle riunioni di questo mercato partecipò pure il Luca Lotti fedelissimo di Renzi, che aveva però la carateristica di essere anche un indagato. Possono dei magistrati discutere la scelta del capo della Procura di Roma con un indagato? Alle rivelazioni, seguirono autosospensioni, dimissioni, la decapitazione del loro sindacato che si chiama Associazione Nazionale Magistrati. Si discute in modo furibondo se i membri del Csm non vadano a questo punto piuttosto sorteggiati, si scopre in maniera definitiva che i magistrati fanno politica con i politici e alla stessa maniera dei politici, non sono per niente super partes come si supporrebbe e come dovrebbe, dunque che cosa dobbiamo pensare delle varie inchieste che vengono fiondate una dietro l’altra nell’arena politica...?
Come finisce?
Mi verrebbe da dire che, passata la buriana, non succederà niente. Ma chissà, chissà.