25 marzo 2019
Oggi 210 - Medici
Leggo di medici in fuga...
«Niente di particolare. Alla normale andata in pensione secondo la regola della legge Fornero si aggiungono quelli che hanno diritto ad usufruire della quota 100. Se ne andranno via in troppi anche per il fatto che l’età media dei medici in servizio è alta. Il 68% ha più di cinquant’anni, anche se siamo vecchi un po’ tutti: è alta l’età media dei professori, quella dei giornalisti, quella dei magistrati... Perciò negli ospedali e nei servizi offerti dal Sistema Sanitario nazionale si determineranno dei buchi.
Cioè mancheranno i medici?
Già. Si cercherà di rimediare richiamando in servizio medici già pensionati, come hanno fatto in Molise. Oppure importando medici dall’estero. O anche mandano in corsia prima del tempo i laureati che seguono i corsi di specializzazione. Tutti cerotti, in realtà, a cui si dovrà ricorrere per mancanza di programmazione, per carenza di soldi, per vecchie strozzature che c’erano prima di quota 100 e prima della legge Fornero.
Spieghi.
Se non esistesse la Sanità pubblica, il mercato stesso regolerebbe domanda e offerto di cura. Ma essendo la Sanità pubblica (e siamo felici che sia pubblica: a parte tutto, è una delle migliori al mondo), bisogna che il governo sappia in anticipo: a) di quanti medici ci sarà bisogno; b) di quali medici ci sarà bisogno. Questo “anticipo” è piuttosto lungo: una decisione di sistema presa oggi avrà effetto tra dieci anni. Ci si laurea in cinque anni e ci si specializza, in genere, in altri cinque. Bisogna perciò preparare con largo anticipo i posti e i denari. A Medicina è in vigore il numero chiuso e c’è qualcuno favorevole a riaprire le porte a tutti. Opinione assai contestata. Il punto infatti non riguarderebbe tanto i laureati, quando gli specializzati (e gli infermieri). Per specializzarsi dopo la laurea bisogna vincere un concorso. E i posti messi in concorso sono, a giudizio di tutti, troppo pochi. Quando in un sistema con queste strozzature intervengono decisioni, per dir così, “laterali”, come quella di favorire un’andata in pensione prima del previsto (quota 100), possono sorgere parecchi problemi.
I numeri?
Verranno a mancare (dati Anaao) medici di pronto soccorso, anestesisti rianimatori, chirurghi generali, cardioIogi, pediatri. Da oggi al 2025 meno 2004 in Piemonte, meno 1921 in Lombardia, meno 1793 in Toscana, meno 1648, 1410 e 2.251 in Puglia, Calabria e Sicilia.