27 agosto 2018
Oggi 181 - Papa
La scorsa settimana l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha accusato Papa Francesco di aver coperto per anni gli abusi sessuali commessi da Theodore McCarrick, il cardinale di Boston costretto a dimettersi un mese fa.
L’ha fatto davvero?
Non si sa, ma va detto che Viganò, oltre a non aver portato alcuna prova a sostegno delle sue accuse, è stato smentito più volte: sia quando ha sostenuto di aver informato personalmente il Papa dei casi di pedofilia e del caso Kim Davis, sia quando ha detto che già Benedetto XVI aveva sanzionato McCarrick. Ma anche se avesse coperto il caso va ricordato che, dei tre papi tirati in mezzo da Viganò, Francesco è l’unico che ha preteso le dimissioni di McCarrick.
I cardinali sono dalla sua parte?
In molti hanno sposato la linea pastorale di Francesco, ma non mancano i circoli conservatori che osteggiano il suo papato. Con le sue idee riformatrici, sin da quando era arcivescovo a Buenos Aires Bergoglio si è fatto dei nemici e Viganò è uno di loro.
E il Papa invece cosa ha detto?
Durante la Messa a Santa Marta ha detto che «con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano la divisione» bisogna rispondere con «silenzio e preghiera». Poi, ha ricordato che fu con il «silenzio» che Gesù vinse i «cani selvaggi», e il diavolo che «aveva seminato la menzogna nel cuore». Anche se non ha mai citato Viganò, il messaggio all’arcivescovo sembra chiaro. Padre Federico Lombardi, ex portavoce vaticano, che lunedì ha pubblicato una nota che smentisce gran parte delle accuse di Viganò, ha commentato: «Il Papa ha scelto di non lasciarsi coinvolgere in una spirale terribile di dispute che non possono portare che a ulteriori divisioni nella Chiesa. Questo esempio di pazienza e moderazione del Papa credo che sia una buona strada».
E ora che succede?
E chi lo sa. Quel che è certo è che in Vaticano il caso degli abusi sessuali si sta trasformando in una guerra politica tra conservatori e liberali. Ma così ci si dimentica che le vittime sono donne e bambini.