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 2024  luglio 16 Martedì calendario

Il governo Ue diserterà i vertici di Orbán


ROMA. – La Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen boicotterà le riunioni informali del Consiglio sotto la presidenza di turno del premier ungherese Viktor Orbán: «Alla luce dei recenti sviluppi che segnano l’inizio della guida ungherese, la presidente ha deciso che la Commissione europea sarà rappresentata a livello di alti funzionari durante le riunioni informali del Consiglio, e la visita del collegio alla Presidenza non avrà luogo», dice il portavoce della stessa Commissione Eric Mamer.
Una decisione, quella di non inviare i ministri, mai presa nella storia dell’Unione europea e che arriva dopo i viaggi di Orbán, fatti in completa autonomia senza alcuna comunicazione agli altri componenti del Consiglio europeo, prima a Mosca da Vladimir Putin, poi a Pechino da Xi Jinping e infine in America da Donald Trump con tanto di messaggio del presidente ungherese sulla «soluzione» che il tycoon che sfida il presidente Usa uscente Joe Biden «troverà sulla guerra in Ucraina». La decisione della commissione Ue era nell’aria. Nel suo incontro con ilgruppo The Left al Parlamento europeo von der Leyen aveva detto, secondo alcune fonti che hanno fatto trapelare le sue frasi: «Abbiamo visto le sue missioni a Mosca e Pechino e la risposta russa con il bombardamento dell’ospedale pediatrico. Quella non può essere considerata una missione di pace».
Una narrazione chiara, quella seguita da Orbán, che vede nella Nato e in Biden il problema della guerra avviata dalla Russia. Una narrazione inaccettabile per i vertici Ue, da qui la contromossa per isolare Orbán. E non sarà l’unica: l’alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, come riportato dal sito Politico.ue, starebbe anche pensando di convocare un Consiglio affari esteri formale alla fine di agosto, in contemporanea con il Gymnich, il Consiglio esteri informale organizzato dalla presidenza ungherese del Consiglio per il 28agosto a Budapest. L’eventuale convocazione di Borrel impedirebbe ai ministri di recarsi in Ungheria, facendo di fatto fallire il Gymnich.
Ieri Orbánha cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche per le sue prime mosse da presidente di turno del Consiglio, sostenendo di aver inviato una lettera ai leader Ue sulle sue missioni a Kiev, Mosca, Pechino e Usa: «Il primo ministro ha informato per iscritto i leader del Consiglio Europeo sui negoziati, sulle esperienze della prima fase della missione di pace e sulle proposte ungheresi: se l’Europa vuole la pace e vuole avere un ruolo decisivo nella risoluzione della guerra e nella fine dello spargimento di sangue, deve ora elaborare e attuare un cambiamento di direzione», ha detto Balaz Orbán, braccio destro del premier ungherese in un’intervista alla testata Magyar Nemzet. Il dossier sulle missioni all’estero di Orbán per la guerra in Ucraina è stato ricevuto, conferma il portavoce del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, aggiungendo che al momento «non c’è alcun commento ufficiale» sul contenuto. A rischio anche la partecipazione dei commissari Ue all’Ecofin in programma a Budapest a settembre