20 agosto 2018
Oggi 180 - Diciotti
Con le accuse di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio per aver trattenuto per 10 giorni 177 migranti, la nave Diciotti ha portato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il suo capo di Gabinetto, Matteo Piantedosi, nel registro degli indagati della procura di Agrigento.
Quindi andranno a processo?
Improbabile ma se ciò dovesse accadere i tempi sono lunghi. Il procuratore, Luigi Patronaggio, deve inviare il fascicolo al collega di Palermo Francesco Lo Voi che ha 15 giorni per verificare la competenza territoriale – l’inchiesta potrebbe finire a Catania – e la sussistenza delle ipotesi di reato prima di decidere se girare gli atti al tribunale dei ministri di Palermo.
Cos’è?
È una sezione del tribunale ordinario che si occupa dei reati commessi dall’esecutivo quando è nell’esercizio delle proprie funzioni. Il collegio, composto da tre magistrati estratti a sorte, ha 90 giorni per esaminare le carte e procedere con le audizioni. Va ricordato che Salvini e Piantedosi possono presentarsi spontaneamente per spiegare le loro ragioni, evitando così i conflitti con la magistratura che il M5s temono tanto. A questo punto il collegio deciderà se archiviare la pratica o rinviare gli atti per richiedere un’autorizzazione a procedere al Senato. In questo caso, a meno che Salvini non rinunci all’immunità, come ha detto, si andrà ai voti e, se ci sarà il via libera, il ministro finirà in tribunale.
E i migranti in tutto questo?
Per ora resteranno tutti in Italia. Cento verranno presi in carico dalla Cei e gli altri, tolti i quattro presunti scafisti che sono in carcere a Messina, resteranno a carico dello Stato.
Ma non dovevano andare in Albania?
Non è così semplice. Matteo Salvini ha tenuto i migranti a bordo della Diciotti sperando in una mossa dell’Ue che non c’è stata. A farsi avanti, accettando 20 migranti a testa, sono state Irlanda e Albania. Tuttavia per mandare i profughi in Paesi extra Ue serve il loro consenso e l’iter burocratico è lungo e complicato.