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 2017  dicembre 18 Lunedì calendario

Oggi 143 - Austria

In Austria sta per insediarsi un governo di centro-destra e sabato scorso la parte destra di questo governo ha annunciato l’intenzione di concedere la cittadinanza austriaca agli italiani che abitano nel Sud Tirolo e sono di madrelingua tedesca o ladina.

 

Questo significa che diventerebbero austriaci?

Questo significa che sarebbero sia austriaci che italiani. Avrebbero il doppio passaporto, ma con qualche problema. Per esempio, in Austria c’è ancora l’obbligo di leva. I sudtirolesi di lingua tedesca con doppio passaporto, benché italiani dalla fine della prima guerra mondiale, andrebbero a indossare la divisa austriaca e in caso di guerra (si ragiona per paradossi) ci sparerebbero addosso? E come ci si dovrebbe regolare con i due Parlamenti? Si potrebbe essere onorevoli sia di qua che di là?

 

Perché la destra ha avuto questa bella pensata?

Da quelle parti è sempre stato vivo un forte sentimento autonomista, per non dire irredentista. Ci sono stati movimenti terroristici per parecchi anni, d’altra parte l’Italia ha concesso molta autonomia e molti soldi. Il Trentino Alto-Adige è tra le regioni più ricche del Paese. Da Vienna si fa soprattutto propaganda nazionalista. La destra austriaca ha avanzato l’idea di concedere la cittadinanza già in campagna elettorale. Dieci giorni fa, avendo capito che le trattative per la formazione del governo erano a buon punto, 19 consiglieri provinciali su 35 hanno scritto al primo ministro, Sebastian Kurz: «Il recupero della cittadinanza sarebbe un atto di riparazione» dell’annessione all’Italia decisa cento anni fa.

 

Non so perché, ma la cosa mi ha l’aria di un tradimento.

Quelli della Svp, per tanti anni alleati della Dc, e gli altri dicono di non voler perdere la cittadinanza italiana. Si tratterebbe solo di un allargamento della loro autonomia. Siegfried Brugger, che è stato parlamentare a Roma, dice: «È una questione di identità. Basta guardare le nostre città: sono ben più simili alle ungheresi o cecoslovacche, che alle italiane».