30 novembre 2015
Oggi 37 - Clima
Parigi 25 mila delegati di 190 paesi riuniti a Parigi dallo scorso weekend discutono intorno al cosiddetto “cambiamento climatico”, cioè la tendenza della Terra a essere sempre più calda con conseguenze, si prevede, catastrofiche: scioglimento dei ghiacciai, coste sommerse e sparizione per esempio di Venezia, siccità, incendi, malattie, eccetera. Il clima è una cosa difficile da calcolare (siamo nel regno del caos), molti non credono al disastro (per esempio i repubblicani americani) altri argomentano che gli scienziati ricevono fior di finanziamenti proprio grazie a questo tipo di previsioni, finanziamenti che cesserebbero di colpo se le profezie diventassero rosee. Pure, chi non vorrebbe un mondo pulito? Ma, si risponde dagli oppositori, con tutte queste chiacchiere si mettono a rischio un sacco di posti di lavoro...
2100 Secondo molti scienziati, se non si facesse niente nel 2100 la temperatura media terrestre sarebbe aumentata di 4,6 gradi, con conseguenze da fine del mondo. Tenendo fermi gli attuali programmi, la temperatura in quell’anno sarà +2,7 gradi. E secondo gli esperti non bisogna invece varcare la soglia di un aumento di 2 gradi. I delegati sono riuniti a Parigi proprio per studiare intese che rendano possibile questo riscaldamento contenuto.
Pianeti La discussione durerà fino all’11 dicembre. Il summit è il 21° della serie e, a differenza delle altre volte, americani cinesi e indiani - i massimi inquinatori del Pianeta - partecipano ai lavori con una certa convinzione. Anzi, Obama sarebbe un ambientalista vero, frenato solo dal Congresso a maggioranza repubblicana. È già stabilito che i paesi ricchi debbano rimborsare a quelli poveri la rinuncia a svilupparsi a basso costo, cioè inquinando. La somma annuale concordata è di cento miliardi di dollari. Sembra tanto, ma per far vivere tutto il mondo agli stessi standard dell’Occidente servirebbero altri due pianeti. Anche pagando un affitto da cento miliardi, è evidente che questi due pianeti non esistono.