il Fatto Quotidiano, 11 luglio 2024
Collocamento familiari: lo sport preferito in zona Foro Italico
Il mondo dello sport è da sempre prezioso ufficio di collocamento per la politica. Federazioni, enti e grandi eventi si trasformano in carrozzoni, dove imbarcare amici e figli di. Un’occasione unica anche per il governo Meloni, che del tengo famiglia ha fatto una sua cifra distintiva. Non è passato inosservato negli scorsi mesi il caso, raccontato dal Fatto, dei figli dei ministri Giorgetti e Tajani entrati nella FederCalcio di Gabriele Gravina, alla ricerca costante di relazioni e coperture politiche. Ma se la prima negli scorsi mesi ha lasciato la Federazione, anche per evitare imbarazzi e facili strumentalizzazioni, non si hanno notizie se sia proseguita o meno la collaborazione di Tajani jr. Uno dei primissimi miracolati di Euro 2032, torneo che l’Italia vorrebbe organizzare insieme alla Turchia. Non si sa bene come, e nemmeno se si farà per davvero (il progetto italiano è ridicolo, non ci sono stadi e nemmeno un vero dossier), intanto però il dipartimento Figc già recluta risorse. Come il figlio del ministro degli Esteri.
La partecipata Sport e Salute, per togliere soldi e potere al Coni di Malagò, assomiglia a un circolo meloniano. Il presidente è Marco Mezzaroma, imprenditore cognato di Lotito con cui condivideva la proprietà della Salernitana, vicino alla famiglia Meloni. Per mesi però quel posto sembrava spettare a Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco, ex dg della Lazio, testimone di nozze di Mezzaroma e soprattutto organico al giro di Arianna Meloni. Sfumata la nomina, pare per mancanza di requisiti, De Mita jr. è rientrato con una piccola consulenza: 39.900 euro, appena sotto soglia per l’affidamento diretto, alla sua Lasim, per “Servizi di supporto allo sviluppo della Direzione Sport Community”. Quanto basta per permettergli di circolare liberamente al Foro Italico, dove si moltiplicano le comparsate del ministro Lollobrigida.
E se Milano-Cortina è ormai materiale per i pm, che dire dei Giochi del Mediterraneo, olimpiade in miniatura con solo sprechi e nessun appeal. Come dg, scelto l’olimpionico di taekwondo Carlo Molfetta, a digiuno di esperienza ma con una referenza unica nel suo genere: come rivelato dal Fatto, è vicino di casa e compagno di burraco della premier Meloni.