il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2024
Il giustiziere dei borseggiatori
Tutti cercano Simone Ruzzi: per i fans del web l’amato Cicalone, youtuber di successo, per l’agenzia delle entrate Cicalone srl, ricca start up, per i borseggiatori della metro di Roma il nemico numero uno, per la Cgil il difensore a fattura dei deboli, per il resto del mondo un’altra incredibile testimonianza di come la realtà sia ormai irriconoscibile.
Per Cicalone intanto questa è l’ora delle grandi scelte: buttarsi in politica o no?
A questo punto me lo domando perché la gente mi dice: ma chi cazzo sei? Ma che vuoi?
Cicalone è il vigile urbano mandato in Terra da Youtube, il fratello maggiore, la mano che difende e che può essere “fero o piuma”.
Bazzico le metropolitane e conosco ogni virgola del borseggiatore, di quello che ruba, inguatta, acchiappa, stordisce, mena pure. Ho molti consigli da dare a chi governa ma spesso mi sento rispondere…
Ma chi cazzo sei?
Ecco. E allora sto valutando seriamente di darmi alla politica. Con i voti che prendo sarò io a dire a te…
Ma chi cazzo sei?
Ecco, a quel punto tu devi dirmi: senti bello io sono questo qua. Sarò in grado di esigere rispetto e pianificare le azioni di ordine pubblico o almeno consigliare. Mi fa fare una premessa?
Per esperienza le dico che è sempre importante premettere.
Il mio amore per il pugilato (e anche per il king boxing, se vogliamo dirla tutta) è andato di pari passo con un’aspirazione che da bambino mi porto dentro: difendere i deboli, gli incolpevoli, le vecchiette, anche le donne più giovani, anche i maschi.
Spiccato senso dell’altruismo, segno di una generosità indiscutibile.
Mi si gonfia il petto, in senso buono. Circa sei anni fa ho intrapreso questa nuova strada.
Torniamo a quel giorno: dopo una passeggiata nei meandri di Roma ladrona carica su Youtube un video nel quale prende di mira i borseggiatori.
Successo incredibile, visualizzazioni a perdita d’occhio.
Lì ha svoltato. In quel preciso momento inizia la nuova vita di Cicalone.
Non per dire ma i miei video hanno sponsor come la Coca cola, Google. Siamo andati oltre un milione di visualizzazioni. I romani mi fermano, mi chiedono selfie, io non mi sottraggo.
Le malelingue dicono che lei ha trovato il modo per fare soldi.
Assolutamente no.
Più borseggiatori, più video, più visualizzazioni. E dunque: ora starebbe a duecentomila euro l’anno di fatturato.
Questa cifra non gliela posso confermare, son cose che fa il commercialista perché io ho una srl, come socia la videomaker che filma le mie incursioni e poi qualche volta porto ragazzi, amici, a vedere.
Lei è l’angelo sterminatore però con una sua parcella.
Non è corretto: io non meno, racconto solo. Dei soldi non mi frega proprio.
Senza la srl smetterebbe di raccontare?
Scherza? Questo non me lo deve dire. Perché le ho spiegato questo mio sesto senso per gli incolpevoli. La mamma che alla stazione Termini passeggia col gelato in mano, il turista che al Colosseo è felice di tanta bellezza. Persone indifese che un certo numero di delinquenti, cioè i borseggiatori, inquadra e incatena alla disperazione fregando catenine, portafogli eccetera.
Lei dunque individua il borseggiatore come obiettivo della sua azione.
Tranquillo: sono pugile, conosco le arti marziali, ma non intervengo. Racconto con la videocamera, c’è – come le ho detto – la mia socia che inquadra e io che faccio desistere i delinquenti.
Lei interviene solo in casi di pericolo.
Esatto, come è successo quando siamo stati accerchiati da una banda di latino americani.
Su Youtube visualizzazioni oltre l’immaginabile. Poi lei ha sfoggiato il “mata leao”, la mossa di strangolamento da dietro…
Ha visto no?
Sono rimasto incollato al computer. L’ha poi mandato all’ospedale il borseggiatore?
Tecnica di imbrigliamento dell’avversario. Più stringi più avanzi.
Più stringi e più soffochi.
Io non arrivo a tanto, a volte si può utilizzare una pressione controllata sul nervo vago.
Lo stordisce, lui annaspa e stramazza e addio.
Nooo, ma che dice? Gli viene solo sonnolenza, un po’ di annebbiamento della vista, vertigini, cose così ma non è necessario ricorrere alle cure mediche.
È una dissuasione costruttiva.
Ho una militanza nella palestra..
Roma le è grata.
Sto valutando se scendere in campo.