la Repubblica, 8 luglio 2024
Come si diventa borseggiatori
ROMA – Termini, 6 aprile. C’è una donna a terra in metro che viene massacrata a calci sulla pancia. «Devi capire chi comanda a Roma», gridano due uomini, mentre intorno a lei i turisti assistono pietrificati. Dietro il pestaggio che costringerà Meri Secic, 39 anni, a un parto d’urgenza, c’è una resa dei conti all’interno di una gang criminale, una delle tante che gestisce il racket dei borseggi. Sono tutte donne rom, si muovono in gruppo tra le stazioni più affollate alla ricerca di turisti da derubare: Termini, Spagna, Colosseo, Cavour, dove un portafoglio può fruttare anche migliaia di euro. Le borseggiatrici lavorano con precise regole d’ingaggio.E quando Meri Secic viola il patto, arriva la violenza dei suoi protettori: «Pretendevano da me mille euro al giorno dai furti. Io non volevo più lavorare per loro». Nella capitale che si avvia a celebrare il Giubileo, ci sono guerre sotterranee tra bande che sfuggono alle forze dell’ordine, che intervengono solo di fronte al fatto compiuto, senza scalfire le dinamiche di potere che generano i conflitti. Le gang in strada a Roma si affrontano per un torto, per soldi o per la droga. E lo stesso accade sottoterra dove l’impunità è quasi garantita. I gruppi sono sempre più strutturati. Come i cosiddetti latinos, i borseggiatori sudamericani protagonisti dell’aggressione allo youtuber Simone Cicalone. Sono oltre cento, provengono da un albergo occupato, l’ex hotel Cinecittà.Il loro quartier generale è a ridosso della stazione Termini, in un bar dove vengono ingaggiate le nuove reclute: «Ti propongono di lavorare, inizialmente con compiti semplici, tipo il palo. Poi se sei sveglio passi ai borseggi» racconta un peruviano di 21 anni.Le “lame” sono sempre più indispensabili per chi vuole farsi rispettare. Era armata di coltelli la banda delle Nike, il gruppo di 16enni che nel 2023 rapinava i passeggeri della metro sfilandogli le scarpe. Mentre al Pigneto, un piccolo boss di 17 anni, dettava legge grazie a un maxi coltello da sushi. Qui, a pochi passi dal centro di Roma, una faida tra baby gang tra gennaio e marzo ha causato tre accoltellamenti e decine di aggressioni per i motivi più assurdi: ragazze, uno sguardo, oppure il controllo del campetto da calcio. Ogni quartiere a Roma ha la sua gang. Tra la Garbatella e l’Eur c’era la “18”, che nel 2021 si fece conoscere per il pestaggio di un disabile. I rivali della 17, invece, stavano nella zona di Primavalle e Boccea. Tra loro c’era anche il 17enne di origine srilankese che nel giugno del 2023 ha ucciso la coetanea Michelle Causo. Dopo averla accoltellata per un debito di poche decine di euro, ha abbandonato il suo corpo in un carrello della spesa.