Estratto del libro “Rasputin. L’angelo dell’apocalisse” di Nicolai Lilin – Piemme Edizioni, 7 luglio 2024
RASPUTIN ERA IMPOTENTE? - DEL CONSIGLIERE DEGLI ZAR, GRANDE APPASSIONATO DI DONNE E ORGE, SI DICEVA CHE CON LE SUE AMANTI NON POTESSE ANDARE OLTRE LE CAREZZE E DEI "SOLLAZZI EROTICI MOLTO BLANDI": NON RIUSCIVA AD ARRIVARE A META E SI DOVEVA ACCONTENTARE DI PICCOLI, ACCENNATI, PRELIMINARI SESSUALI - A UNA DELLE PARTECIPANTI DELLE SUE AMMUCCHIATE DISSE DI LECCARE DELLA MARMELLATA DALLA PUNTA DEL SUO... -
Un altro aspetto sinistro e misterioso della figura di Grigorij Efimovic sono le orge che alcuni dicevano organizzasse. Non c'è una risposta chiara a questo. Le testimonianze delle donne con cui Rasputin avrebbe commesso atti peccaminosi e depravati sono estremamente confuse e, ancora una volta, contraddittorie. Ma ecco le parole della figlia maggiore di Grigorij Efimovic, Maria (citate dal suo libro di memorie sul padre).
Per tutta la vita, mio padre non abusò mai del suo potere e della sua capacità di influenzare le donne nel senso carnale. Tuttavia, bisogna capire che questa parte della relazione era di particolare interesse per i detrattori. Ammetto che loro ricevevano anche qualcosa di vero per poter alimentare i loro racconti... Cosa si può capire da questa testimonianza?
Che Rasputin non avesse mai abusato delle sue capacità ipnotiche per influenzare le donne? Come fa la figlia a saperlo? Suo padre condivideva con la figlia tutto ciò che lui stesso sperimentava? Anche i dettagli più intimi della sua vita? Gli esperti affermano che è impossibile far sì che una persona in sonno ipnotico commetta un grave crimine, come ad esempio uccidere una persona. È possibile violentare una donna in questo stato? Se ci sono stati casi del genere, sono pochissimi, come sono pochissime le descrizioni di tali crimini con prove convincenti. E Rasputin, ricordiamolo, non era un uomo di grande intelligenza.
È improbabile che fosse in grado di calcolare la combinazione di più mosse. Ha agito sempre sulla base del suo istinto. Si sono dette molte cose di lui: che non avrebbe mai abusato di nessuna donna. Che avesse un'igiene poco curata e quindi che fosse respingente.
Che avesse, per la sua età una libido molto bassa e che fosse addirittura impotente. Che l'unica cosa che potesse fare erano carezze e sollazzi erotici blandi, dei piccoli e accennati preliminari. Viceversa, che invece fosse famelico verso l'altro sesso e molto ambito sessualmente. Da un lato queste dicerie gli procurarono la reputazione di amante incredibilmente passionale e attirò molte donne.
Dall'altro, serviva a spiegare la sua «mezza attività». Rasputin ammetteva che erano passatempi senza peccato, che non potevano essere riprovevoli, perché non trasgredivano i divieti morali. Diceva che anche in una situazione di eccitazione era «forte di spirito» e «resisteva alla tentazione».
Nel carattere di Rasputin, che viene descritto dagli apologeti quasi come «angelico», c'era invece una discreta tendenza alla violenza, se non fisica, psicologica. È una caratteristica delle persone deboli: sfogare la propria debolezza su persone ancora più deboli. Durante gli incontri con le donne, che si riunivano per ascoltare l'«anziano», fino a due o tre dozzine alla volta, Rasputin amava prendere in giro le sue sostenitrici, costringendole a umiliarsi...
Ecco una citazione dalle memorie di Tatiana Leonidovna Grigorova-Rudkovskaja, che «ebbe l'onore» di partecipare a una delle feste per signore di Rasputin, organizzate nell'appartamento di Maria Aleksandrovna Nikitina: Rivolgendosi sfacciatamente a qualcuno dei presenti, egli (Rasputin) disse: «Vedete? Chi ha ricamato la camicia? Saska!» (cioè l'imperatrice Aleksandra Fedorovna). Nessun uomo rispettabile svelerebbe mai il segreto dei sentimenti di una donna.
I miei occhi si fecero scuri per lo sforzo, e lo sguardo di Rasputin era insopportabilmente perforante e abbagliante. Mi avvicinai alla padrona di casa, cercando di nascondermi dietro il samovar. Maria Aleksandrovna mi guardò con ansia. «Masenka,» [diminutivo di Maria, N.d.R.] disse Rasputin «vuoi un po' di marmellata? Vieni da me!» Masenka salta frettolosamente in piedi e si precipita lì.
Rasputin accavalla le gambe, prende un cucchiaio di marmellata e la spalma sulla punta dello stivale. «Leccala», dice imperiosamente la sua voce, e quella si inginocchia e, a testa china, lecca la marmellata... Anni dopo, le donne che erano state sotto l'influenza di Rasputin, e che avevano persino vissuto con lui un'intimità «pura» (ma comunque in qualche modo decisamente fisica), lo scaricarono e lo incolparono persino dei loro problemi e del loro destino infelice. Nessuna di loro ha mantenuto il culto di Rasputin in età avanzata.
Nessuna! Quindi, il «vecchio» non era così benevolo. E non così benevolo era il suo impatto sulle persone. Un'altra voce del tempo raccontava di una vaga attra-. zione per le persone dello stesso sesso. Ma qui le testimonianze sono ancora meno convincenti, per non parlare dell'assenza di prove dirette documentate. Alcuni storici, comunque, spiegano così la strana attrazione di Rasputin per il suo assassino Feliks Jusupov. Gli atti perversi - come chiamarli altrimenti? - nei confronti delle donne da parte dello stesso Rasputin, secondo i suoi ammiratori, si spiegavano con la ricerca di una certa fisicità che serviva per illuminare lo spirito.
E in questo c'è un fondo di verità. Egli traeva soddisfazione da questi giochi spudorati non meno dei suoi ammiratori. E poiché non entrava in contatto carnale diretto con loro, non si considerava colpevole di nulla, né davanti a Dio, né davanti a queste donne, né davanti a sua moglie.
Tra l'altro, le cosiddette «orge» di Rasputin venivano commesse non solo nei bagni pubblici, nel suo ristorante preferito Villa Rode, negli appartamenti e nelle ville delle ammiratrici, ma anche nella casa di famiglia in via Gorochovaja. L'appartamento era ampio e c'era abbastanza spazio per tutti. Praskovija Fedorovna, moglie di Grigorij Efimovic, si appartava in cucina, portando spesso con sé i figli. E Rasputin, in questo lasso di tempo, «conversava» con le sue visitatrici, in una specie di «sermone erotico». Che dire: era proprio un sant'uomo!