Corriere della Sera, 7 luglio 2024
Addio a Pino D’Angiò
Addio a Pino D’Angiò. Avrebbe compiuto 72 anni il 14 agosto ed era malato da tempo.Ma continuava a vivere con forza e leggerezza. Pino D’Angiò è stato uno degli artisti italiani più conosciuti grazie al brano famosissimo del 1980, «Ma quale idea», che ha venduto 2 milioni e mezzo di copie in Italia e 12 milioni nel mondo. Di recente stava vivendo una nuova vita musicale. Complice anche il recente Festival di Sanremo dello scorso febbraio: aveva duettato con i BNKR44 nella serata delle cover, proponendo «Ma che idea», la nuova versione della sua celebre hit. Il nuovo brano era arrivato nella top 10 dei più trasmessi dalle radio e aveva ricevuto il disco di platino per gli streaming. Dunque una nuova gioventù per Pino D’Angiò nato a Pompei (vero nome Giuseppe Chierchia) ma che ora viveva a Formello, a nord di Roma. Ma i funerali si svolgeranno proprio a Pompei, martedì prossimo.
È stato il figlio Francesco che, insieme all’amata moglie Teresa, ha inviato un whatsapp ai familiari e agli amici più cari per annunciare la morte del papà. Che fino alla fine ha tenuto fede ai suoi impegni musicali. Mercoledì 12 giugno aveva registrato a Roma, a piazza del Popolo, una delle serate del Summer Hits 2024, su Rai 1 (condotta da Carlo Conti e Andrea Delogu, andrà in onda il 12). E proprio durante la registrazione si vedevano i ragazzini cantare a squarciagola il suo brano, diventato un nuovo inno.
Sull’onda di «Ma quale idea» avevano funzionato bene altri brani dell’album «Balla!», come «Concerto da Strapazzo (Scusate sono impazzito)» e «Okay okay», un’altra canzone che di recente è stata riscoperta grazie a uno spot pubblicitario che l’ha usata come colonna sonora.
All’Ariston
Quest’anno è stato al Festival di Sanremo, ospite dei BNKR44 nella serata delle cover
Ironia, sarcasmo, la sigaretta sempre accesa anche sul palco, funk e disco music si ritrovavano in una scrittura personale che stava fra canzone e italo-disco. Un personaggio fuori dalle regole, nel 1989 finse addirittura uno svenimento al concorso che avrebbe potuto portarlo al Festival di Sanremo. «Io non volevo andarci, il mio personaggio strafottente non era adatto al Festival. Fu l’organizzatore, Adriano Aragozzini, ad insistere. Solo che quando mi disse che alla finale non sarei passato, non potendo ritirarmi pensai di organizzare quella messinscena. Prima però chiamai mia madre: qualsiasi cosa accada in tv sappi che non è vera», raccontò. Un combattente che aveva lottato contro ben sei tumori di cui uno alle corde vocali. A rilanciarlo era stato Tommiboy, un dj italiano con cui si è esibito in tour in diversi live negli ultimi anni. L’ultimo lo scorso 14 giugno. La sua forza vitale e la sua voglia di cantare non si è placata fino all’ultimo. Del resto lui è sempre stato così: socievole, pieno di energia e di entusiasmo. Non a caso una band di giovani – i BNKR44 – sulla loro collaborazione con D’Angiò, hanno detto: «Siamo gasati di aver rivisitato una pietra miliare di un artista incredibile».