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 2024  luglio 07 Domenica calendario

Rayner e Reeves, due donne forti nei ruoli chiave del governo

Londra Il governo laburista di Keir Starmer ha due anime: ed entrambe sono incarnate da una donna. Speculari l’una all’altra, Rachel Reeves e Angela Rayner sono le figure più potenti del nuovo esecutivo britannico: e sono lì a contendersi la mente e il cuore del primo ministro. La destrorsa irreprensibile e la sinistrorsa fuori dalle righe: Rachel e Angela non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra, ma le accomuna una determinazione che le ha accompagnate fin da ragazze e le ha condotte a essere, la prima, Cancelliera dello Scacchiere (ossia ministra del Tesoro, per la prima volta nella Storia), la seconda vice-premier col portafoglio della Coesione sociale.
Il ruolo più rilevante, in realtà, è quello occupato da Rachel: nella classifica delle 50 personalità più influenti della sinistra britannica, il settimanale New Statesman l’ha messa al primo posto, davanti pure a Starmer: perché a Londra quella del Cancelliere è una figura di importanza strategica e di grande autonomia (famosamente, ai tempi del New Labour, Gordon Brown, che ricopriva quella posizione, non faceva vedere in anticipo la legge di Bilancio neppure a Tony Blair, che era il primo ministro).
Rachel terrà i cordoni della borsa del governo e dunque condizionerà l’operato di tutti i ministeri: e ha promesso di farlo con disciplina inflessibile. Con i numeri ha una grande dimestichezza: prima di entrare in politica si è fatta le ossa come economista della Banca d’Inghilterra, dopo gli studi a Oxford.
Nessuno mette in dubbio la sua preparazione: d’altra parte, si auto-confessa una «secchiona» a scuola. Ed era una ragazzina prodigio: è diventata campionessa di scacchi di Gran Bretagna per gli under- 14, quando godeva, lei figlia di modesti insegnanti e allieva di una comunissima scuola statale, a battere i maschi privilegiati che uscivano da Eton.
Una personalità riflessa nel suo stile, fatto di tailleur seri e impeccabili, perfetti per la City: e Rachel è stata infatti fondamentale per convincere la comunità finanziaria a fidarsi dei laburisti, assicurando totale rigore di bilancio. Essere una «Cancelliera di Ferro» è la sua ambizione.
Al polo opposto c’è Angela: abiti sgargianti, scarponi con le zeppe dai colori caleidoscopici, linguaggio da caserma e pesante accento del Nord dell’Inghilterra. Lei è una proletaria verace: cresciuta in una casa popolare alla periferia di Manchester, la madre era una povera semi-analfabeta che a volte le dava da mangiare cibo per cani. Incinta a 16 anni, Angela lascia la scuola senza diploma e va a fare la badante. Ma il sindacato è il suo riscatto che la proietta verso una meteorica ascesa politica, grazie alla sua incredibile capacità di connettersi con gli umori popolari.
Angela è un personaggio divisivo la cui carriera è stata più volte a rischio: come quando definì «feccia misogina» i conservatori durante una tirata notturna fuori-onda a un party o, più di recente, quando è finita sotto inchiesta (e poi scagionata) per una presunta (minima) evasione fiscale.
Il più grande errore che si può fare con Angela è sottovalutarla. Lo si è appena visto col caso di Diane Abbott, la deputata nera sospesa dal partito perché accusata di anti-semitismo: mentre Starmer come al solito tergiversava sulla sua eventuale ricandidatura, è bastato un intervento a favore da parte di Angela e anche il leader ha dovuto piegare la testa (tanto che molti si sono chiesti chi comanda davvero nel Labour).
Lei si propone come la paladina dei lavoratori ed è suo uno dei progetti-chiave del nuovo governo, ossia l’estensione delle garanzie sindacali, molto labili in Gran Bretagna. Ma bisogna vedere cosa ne dirà Rachel, che tiene tanto ai rapporti con la business community, che non vede di buon occhio quelle riforme. È dal loro equilibrio e dalla loro alchimia che dipenderà la direzione del nuovo governo laburista: verso il progressismo radicale di Angela o la prudenza centrista di Rachel. In mezzo c’è il povero Keir Starmer, vero vaso di coccio fra due donne d’acciaio.