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 2024  luglio 04 Giovedì calendario

Periscopio


Compie 50 anni il Cubo di Rubik, inventato dal professore d’architettura ungherese Ern Rubik nel 1974. Al gennaio 2009 ne erano stati venduti nel mondo 350 milioni d’esemplari. È considerato il giocattolo più venduto della storia. radio104.it
È Orbán il primo leader Ue a chiedere pace.il Fattosky quotidiano.
Orbán a Kiev per la tregua. Zelensky dice no. Libero.
Polemica a distanza tra l’ambasciata di Israele presso la Santa Sede e le Chiese di Terra Santa sul concetto di «guerra giusta». La commissione Giustizia e Pace delle Chiese di Terra Santa ha espresso indignazione, in una nota, per il fatto che «gli attori politici in Israele e all’estero stiano utilizzando la teoria della “guerra giusta” per perpetuare e legittimare la guerra in corso a Gaza», sottolineando altresì che «i teologi morali cattolici di tutto il mondo hanno anche sottolineato come né gli attacchi di Hamas del 7 ottobre né la devastante guerra di risposta di Israele soddisfino i criteri della “guerra giusta” secondo la dottrina cattolica». L’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Raphael Schutz si è rammaricato, in una nota di replica, per un documento «che, con pretesti religiosi e astuzie linguistiche, non fa altro che opporsi di fatto al diritto di Israele di difendersi dai suoi nemici che dichiaratamente intendono porre fine alla sua esistenza». Ansa.

Se la Palestina è riconosciuta come Stato, non ha che da liberare gli ostaggi israeliani sopravvissuti e processare o consegnare i capi di Hamas, mostrando così che i terroristi non sono affatto organici alla sua leadership politica. [Così] l’ex ambasciatore statunitense David J. Scheffer su Lawfare, un think tank di giuristi noto per avere denunciato le interferenze della Russia nel corso delle elezioni che portarono Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Maurizio Delli Santi, la Ragione.
Anche se, come scrive Libération, Marine Le Pen cerca di «ridipingere di rosa la storia bruna del suo partito», sotto la vernice del nuovo Rassemblement national ci sono ancora le vecchie scorie razziste e antisemite della formazione fondata nel 1972 dall’ex parà Jean-Marie Le Pen, assieme a Léon Gaultier, ex membro delle Waffen SS, e Pierre Bousquet, ex componente della divisione SS Charlemagne. Ludivine Daoudi, candidata di Rn alle elezioni legislative nella prima circoscrizione del Calvados, in Normandia, si era qualificata al secondo turno di domenica prossima con il 19,95 per cento dei voti. (…) Ma il passato poco repubblicano della candidata frontista è riemerso all’improvviso: una sua foto su Facebook la ritrae con un cappello da sottoufficiale della Luftwaffe, l’aviazione militare nazista, con una svastica in bella vista. (…) La sua candidatura è stata ritirata. Mauro Zanon, il Foglio.

Un bisnonno algerino e un nonno musulmano. L’albero genealogico di cui Bardella non parla. Corriere della Sera.
Oggi è chiaro che non c’è futuro per gli ebrei in Francia. Dico a tutti i giovani d’andare in Israele o in un paese più sicuro. Moshe Sebbag, rabbino capo della Grande sinagoga di Parigi (Giulio Meotti, il Foglio).
Non si possono vittimizzare gli ebrei senza chiedersi con Moni Ovadia, Ilan Pappé e Gideon Levy chi siano gli ebrei di oggi e rispondere in coro: i palestinesi, i migranti sottopagati e torturati, i rom, gli islamici oggetto di islamofobia. Elena Basile, il Fattoide quotidiano.
Spero che la Francia possa [mandare] al governo Marine Le Pen e Jordan Bardella. Spero pure che negli Stati Uniti possa tornare alla Casa Bianca Donald Trump. E mi auguro che Viktor Orbán possa allargare il suo gruppo di Patrioti per l’Europa e trovare un’intesa con i conservatori della Meloni, oltre che con Salvini e Vannacci, per essere più condizionanti, nei limiti del possibile, sugli assetti europei. Insomma mi schiero dalla parte dei Mostri. [Parole ebbre... pardon, sante]. Marcello Veneziani, la Verità.

Eia, eia, alalà. Non esageriamo con la Shoah. Dagospia.
Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali d’ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione. (…) Mi chiedo perché la stessa pietà non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta. Forse perché non possiedono banche e non appartengono a lobby capaci di decidere i destini del pianeta? Enrico Michetti, ex candidato sindaco Fd’I a Roma.
Meloni: in Fratelli d’Italia non c’è posto per i razzisti. il Giornale.
Giorgia non perdona. Libero.
Be’, non perdona più. Finora aveva sempre perdonato.Italia Oggi.
Edith Bruck, scrive Luigi Manconi, ha ipotizzato che il rigurgito antisemita possa essere il risultato della «caduta di tutti i freni inibitori determinata dall’avvento del governo di destra». Sarebbe ora che anche Manconi contribuisse a far cadere i freni inibitori che impediscono alla sinistra di condannare l’antisemitismo, quando anziché bruno è rosso scarlatto. Maurizio Crippa, il Foglio.

Elly prepara l’ammucchiata alla francese. Libero.
Nei decenni abbiamo visto entusiasmi e propositi d’emulazione per i successi elettorali di Joe Biden («un modello per la sinistra italiana»), di Barack Obama («una lezione per la sinistra italiana»), di Bill Clinton («un ponte per la sinistra italiana»), di Lula («un fatto di straordinaria portata per la sinistra italiana»), di José Zapatero («un punto di svolta per la sinistra italiana»), di François Hollande («l’apertura di una fase nuova per la sinistra italiana»), di Tony Blair, («un esempio per la sinistra italiana»), di Alexis Tsipras («un indirizzo per riaprire il cantiere della sinistra italiana»), persino di Hugo Chavez («la grande occasione per la sinistra italiana»). Parole testuali di Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Piero Fassino, Pierluigi Bersani, Fausto Bertinotti eccetera. Stavolta si nota un interessante salto di qualità: mentre, da Biden a Chavez, si traeva conforto e ispirazione de leader che avevano vinto le elezioni, ora li si trae da un’alleanza arrivata seconda. Finalmente un’ambizione a portata di mano. Mattia Feltri, La Stampa.
Quando parla l’accusato, sui volti dei giurati si disegna qualcosa di duro, freddo come il marmo. (…) Capisci quel che significa? La facoltà dei giudici infrange la fraternità tra gli uomini. Alfred Pogar, Piccole storie senza morale, Adelphi 1994.
«Chi si contenta gode». Non è vero. Roberto Gervaso.