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 2024  luglio 04 Giovedì calendario

Fenomeno Eva Marie Saint, i 100 anni più belli del cinema


Buona la prima. Per Eva Marie Saint l’esordio fu da Oscar. Miglior attrice non protagonista in Fronte del porto con la gioia mai sopita di Elia Kazan che la impose alla produzione, decisa a pretendere che il ruolo della sorella di Joey, un camallo fatto uccidere dalla mala, fosse interpretato da Cyd Charisse, reduce dal successo di Singing in the rain.
In quel battesimo di fuoco, la Saint trovò Marlon Brando, emergente sex symbol e testimonial di una pettinatura che avrebbe fatto epoca. Il film vinse otto statuette ma unì in un destino comune i due attori. Primo titolo per entrambi e due date concomitanti. Il suo coetaneo Brando sarebbe morto cinquant’anni dopo, l’1 luglio 2004 mentre Eva Marie Saint oggi ne compie cento e ha il titolo di attrice vivente più anziana premiata con l’Oscar.
Ciò non è bastato a garantirle la memoria e di lei si è impossessato l’oblio. Chiunque ne pronunciasse il nome rischierebbe di vedere facce da punti interrogativi. Merito del fatto che Eva Marie è una antidiva. Non ha fatto parlare di sé, ha sposato il produttore Jeffrey Hayden, morto nel 2016, da cui ha due figli.
Una vita sentimentale da impiegata, più che da artista che recitò con Cary Grant – amandolo, ma solo nella finzione cinematografica – in Intrigo internazionale, diretta da Alfred Hitchcock. Eppure. Eppure aveva visitato la commedia – in Un cappello pieno di pioggia aveva condiviso il set con Anthony Franciosa che a Venezia vinse la Coppa Volpi -, il western come protagonista accanto a Gregory Peck ne La notte dell’agguato e ha anche fatto la mamma di Tom Hanks in Niente di comune. Perché nulla nella sua vita è stato comune. Né affiancare Elizabeth Taylor e Richard Burton in Castelli di sabbia di Vincente Minnelli o Paul Newman in Exodus, né tenere a battesimo Warren Beatty sul set. E nemmeno fare la madre adottiva di Superman in Superman returns del 2006, a 82 anni. Pensione... Macché. Già novantenne ha affiancato Colin Farrell in Storia d’inverno, ma in pochi se ne sono accorti.