Corriere della Sera, 4 luglio 2024
Nel nome di Fantozzi
Qualcuno di molto encomiabile ha diffuso ieri un vecchio video in memoria di Paolo Villaggio, morto sette anni e un giorno fa. Davanti a un giovane Matteo Salvini e a uno stagionato Mario Borghezio, energicamente risoluti a liberarsi degli immigrati, li incoraggiava con feroce ironia a liberarsi di tutto quanto dà pari fastidio: gli anziani, i mutilati, i ciechi, gli storpi, i malati di mente. Eliminarli e procedere con l’eliminazione di qualsiasi cosa dà fastidio alla nostra cultura. Non vi piace questo? Eliminatelo. Non vi piace quello? Eliminatelo. Ad anziani, mutilati, ciechi, storpi e malati di mente non siamo arrivati, ma bisogna avere pazienza. Intanto, ieri, si è compiuto un passo in più per eliminare la maternità surrogata, trasformata in reato universale, sebbene l’universo non sia d’accordo, poiché in alcuni posti è legale. Ma intanto, qui, eliminata almeno a parole. La carne coltivata è già stata eliminata: vietato produrla e venderla sebbene non sia ancora consentito né produrla né venderla e, quando lo sarà, non si potrà vietarlo. Però a parole eliminata. I ragazzi che protestano per i cambiamenti climatici? Quasi eliminati: in galera. I ragazzi dei rave party? Quasi eliminati: in galera. I drogati? Molti in galera c’erano già, s’è trovato il modo di metterne di più e più a lungo. Le borseggiatrici rom coi loro bambini? In galera, bambini compresi. Poi le carceri traboccano e i carcerati si ribellano? Li si tiene in carcere per qualche altro annetto. Se c’è un problema, perché affrontarlo quando si può arrestarlo, imprigionarlo, eliminarlo? Era un paradosso fantozziano, è diventato un governo.