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 2024  luglio 04 Giovedì calendario

Intervista a Irvine Welch

LONDRA – Irvine Welsh, scrittore scozzese, papà del romanzo e poi film di culto “Trainspotting” su una banda di amici tossici, lei in inverno è in Florida, ora invece a Londra ed è elettore a Holborn, proprio la circoscrizione del grande favorito Keir Starmer. Oggi voterà per lui?
«No».
Perché?
«All’inizio ci avevo pensato, perché i conservatori devono essere puniti per i disastri e la corruzione degli ultimi anni. Invece, voterò per il candidato indipendente di sinistra aHolborn, Andrew Feinstein».
Come mai?
«Starmer è una brava persona, diligente, ben accetto dagli elettori locali. Al pub la gente parla sempre bene di lui. Pare uno zietto simpatico. Ma qualche settimana fa voleva far fuori la sinistra dal partito. E poi non è un leader carismatico, non ispira. Neanche Blair mi piaceva. Ma, almeno fino alla catastrofe della guerra in Iraq, conquistava i giovani, instillava ottimismo, erano i tempi della “cool Britannia”, di Things can only get betterdella band D:ream...».
Mentre, secondo lei, questo Labour non incarna il cambiamento che promette Starmer?
«No. Innanzitutto ha marginalizzato la sinistra del partito e Corbyn, un errore. E poi il programma di governo non infonde speranza, né cambierà le condizioni dei britannici: non c’è una riga sulla lotta alle disuguaglianze e alle élites finanziarie che risucchiano sempre più soldi e risorse. Non una parola sulla redistribuzione della ricchezza tra classi sociali e inoltre molti giovani del Labour sono sconcertati dalla posizione del partito su Gaza.
Insomma, credo che come me molte altre persone, soprattutto di sinistra, possano decidere all’ultimo di non votare per il Labour. Perché non ha una vera visione e non cambieràl’economia e la società di questo Paese. E pure sui diritti delle donne, Starmer non mi è piaciuto».
In che senso?
«Per la questione dei diritti trans e del cambio facile di genere per cui sarebbero a rischio le conquiste delle donne, secondo J.K. Rowling.
All’inizio, Starmer ha stigmatizzato sue deputate come Rosie Duffield, che da tempo sostiene le stesse cose della scrittrice. Poi ha fatto marcia indietro. In ogni caso, si è comportato male. Perché i diritti trans non devono negare quelli delle donne, che in tutto il mondo sono di nuovo sotto attacco della destraradicale, medievale, patriarcale e oscurantista, vedi la questione aborto in America. Mi sembra di rivivereIl racconto dell’ancella di Margaret Atwood. Anche questo è fascismo».
Quindi crede che questa elezione sia più aperta di quanto si creda.
«Sì. Anche perché molti elettori tory delusi si tureranno il naso e voteranno per Sunak. I conservatori, nonostante le sciagure che hanno portato, non si estingueranno.
Perché incarnano il partito del potere, del successo, dei soldi, dei privilegi e dunque un certo appeal nei confronti dei cittadini cheaspirano a tutto questo. I tories sono degni di un reality show. In ogni caso, alla fine Starmer vincerà. Ma non a valanga».
Del resto è una elezione apatica.
«Ma soprattutto patetica, dobbiamo scegliere il meno peggio. Almeno ci sbarazzeremo dei tories...».
Almeno Starmer pare uno dei pochi baluardi del centrosinistra, in un’Europa dove avanzano sempre di più destre e radicalismi.
«Certo, quanto sta avvenendo negli altri Paesi europei è inquietante, per non parlare degli Stati Uniti… Stanno crescendo veri e propri movimenti fascisti. Ma se Starmersprecherà questa occasione e una probabile grande maggioranza in Parlamento per guidare un governicchio insipido, allora anche qui l’estrema destra potrebbe dilagare. Ciò, nonostante Farage abbia zero sostanza e voglia fomentare divisioni e spaccare il Paese, come visto con la Brexit. Lui e i suoi sono solo degli imbroglioni.
Magari sarà fagocitato dai tories se diventeranno un partito estremista, dopo la sconfitta di oggi. O il contrario».
Eppure il Labour potrebbe tornare a vincere pure nella sua Scozia, dopo decenni. È la fine del sogno dell’indipendenza?
«No, anzi. Credo che il sentimento indipendentista sia più forte che mai».
«Perché gli scozzesi non ne possono più di un Regno Unito sempre più zimbello, corrotto e inefficiente dopo 14 anni di Tories e la loro Brexit che morde sempre di più. Anche col Labour al potere, il 40% dei loro iscritti in Scozia invoca l’indipendenza. Gli scandali dell’ex leader Nicola Sturgeon e degli indipendentisti Snp non hanno soffocato questo sentimento, lo hanno solo disperso tra partiti».
Welsh, dobbiamo lasciarci, ma prima un gioco. Starmer chi sarebbe in Trainspotting?
«Il belloccio Sick Boy, ma senza sesso».
Sunak?
«Spud. Un perdente che fa tenerezza per quanto è scarso».
E Farage? Il cattivo e violento Begbie?
«No, Begbie è molto meglio di quel cialtrone!».