Corriere della Sera, 3 luglio 2024
Maturità con mamma e papà
L’ultima frontiera della famiglia italiana sono i genitori che scortano i maturandi all’orale, appostandosi alle loro spalle con un bouquet di fiori in grembo. L’indignometro dei social è stato invaso dal partito di maggioranza assoluta del Paese, i nostalgici, per i quali «ai miei tempi» la maturità era un rito di iniziazione all’età adulta, da vivere senza codazzo di parenti al seguito (in effetti, nemmeno sotto l’effetto di una tripla grappa a stomaco vuoto riuscirei a immaginare mio padre che mi accompagna alla «matura» agitando un mazzetto di gladioli). Qualche indignato politicamente orientato circoscrive la nuova moda ai famigerati benestanti dei centri storici, sostenendo che il genitore arrabbiato di periferia mai si presenterebbe all’esame del figlio, e comunque mai si porterebbe dietro un mazzo di fiori, al limite una mazza da baseball. Ma alla schiera sterminata dei nostalgici, si contrappone l’immancabile partito dei cuoricini: una romantica minoranza che non vede niente di male nell’affettuoso sostegno del clan familiare all’epica impresa.