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 2024  giugno 17 Lunedì calendario

Biografia di Amanda Lear (Amanda Tapp o Tap)

Amanda Lear (Amanda Tapp o Tap), nata a Hong Kong (o forse a Saigon) il 18 giugno (o forse il 18 novembre) 1939 (85 anni, ma nemmeno questo è sicuro). Modella. Cantante disco. Icona gay. Attrice. Pittrice. Scrittrice. Presentatrice televisiva • Già musa di Salvador Dalí. Già amica di John Lennon, David Bowie e Brian Jones (si dice che Miss Amanda Jones dei Rolling Stones sia dedicata a lei) • «Menefreghista, inattendibile, intelligentissima» (Marco Balestri) • «Poliedrica e poliglotta» (Sara Sirtori, iO Donna, 18/11/2019) • «Straripante, affascinante, arguta, solitaria e selvaggia» (Giada Oricchio, Il Tempo, 2/12/2018) • «Negli anni ha saputo mantenere intatto l’interesse del pubblico, anche alimentando un alone di mistero attorno alla sua persona» (Treccani) • «Dubbi sull’età, dubbi sul genere. Una volta ha persino detto di essere nata in Transilvania. Nel corso di alcune interviste televisive, nel 1988, ha detto di essere nata il 18 novembre 1946 a Hong Kong. Pochi anni dopo, a una tv francese, ha parlato di 18 novembre 1950. Anche i motori di ricerca sono un tripudio di blog e forum che provano a capire il personaggio, ognuno con la sua teoria. Si prova a risolvere il “mistero” addirittura in una community di tifosi dell’Inter (Simone Vazzana, La Stampa, 16/11/2016) • Fin dal suo debutto c’è stata la leggenda che in realtà fosse un uomo • Dopo l’album I am a Photographer (1977), contente hit come Tomorrow e Queen of Chinatown, ha lavorato per il cinema, la televisione e, soprattutto in Francia, per il teatro • Tra i suoi film: Follie di notte (Joe D’Amato, 1978), Zio Adolfo in arte Führer (Castellano e Pipolo, con Adriano Celentano, 1978), Bimboland (Ariel Zeitoun, con Gerard Depardieu, 1998), Metti una notte (Cosimo Misseri, 2017), Si muore solo da vivi (Alberto Rizzi, 2020) • Ha doppiato Edna negli Incredibili della Pixar • «Ho fatto pure un video dove sono nuda, in una camera d’albergo, al Meurice dove dormiva Dalì. Uno scandalo. L’ho messo su YouTube e mi ha aperto le porte dell’America. E dire che in fondo mostro meno di Madonna o di Lady Gaga. Vestivo Givenchy». Ma non era nuda? «Gli occhiali erano firmati».
Titoli di testa «Amanda, non passi mai di moda. Non ti vediamo spesso però… “Non voglio fare più tv in Italia, eppure continuano a chiamare ogni settimana. Mi chiedo perché, visto che non ho niente da vendere […]. Mi rispondono che il personaggio interessa sempre. Ma non ho niente da dire, ho già detto tutto. Vita e miracoli di Amanda Lear si sanno”. Vediamo di trovare qualcosa di nuovo allora» (Gaspare Baglio, Rolling Stones, 3/6/2018).
Vita «“Mia madre non ha avuto una bella vita. Era religiosa, rassegnata al suo destino. Io no. Se dall’altra parte della strada vedo gente che si diverte l’attraverso”. A Londra negli anni Sessanta non mancava il divertimento. “Altroché. Ho vissuto il mondo creativo e giovane dei Rolling Stones, dei Beatles. Ogni giorno un’idea e tutti che si frequentavano» (Arianna Finos, la Repubblica, 28/7/2016) • Non si sa niente delle sue origini. Davvero suo padre è ufficiale della marina britannica? Davvero sua madre è una donna cinese? Davvero è cresciuta tra Londra e il sud della Francia? Davvero ha iniziato a fare la modella per pagarsi la scuola di Belle Arti? Davvero, da modella debuttante, ha sfilato per Mary Quant, Paco Rabanne, Coco Chanel e Yves Saint Laurent? • Di sicuro è ancora una ragazzina, quando, a Parigi, conosce Salvador Dalí. La prima volta che la vede lui le dice: «Che bella faccia da teschio che hai». Poi la sceglie come propria musa ispiratrice. Durante tutto il periodo in cui stanno assieme continuano a darsi del lei. «Era molto tirchio, mai un regalo, non mi ha mai dato niente, neanche un quadretto, solo dei fiori. A Dalí piaceva molto il mio osso del bacino. Quando lo incontrai mi recitò una poesia di Garcia Lorca e io ero cotta e innamorata persa. Se fu un amore platonico? Beh sì, lui era impotente, non aveva figli e gli serviva una musa. Mi ha insegnato l’arte e la filosofia della vita. Io all’epoca facevo la modella e stavo a Londra, nel mio giro si fumavano le canne e lui mi disse ‘basta, d’ora in poi devi bere solo acqua naturale non gasata’. Mi ha ripulita completamente, mi ha cambiato, io ero molto rock…» • La moglie di Dalí, a detta di Amanda, quando la vede non batte ciglio: «Ha accolto bene il mio arrivo, era più anziana di lui: trovava sempre un pretesto per lasciarci soli, una volta mi ha pagato l’aereo per farmi andare in Spagna» • «Appena conosciuto Dalí, ero una ragazzina, mi disse: “Se vuoi ti mando da Fellini, ti farà lavorare”. Salgo su un aereo direzione Roma. Era a Cinecittà, girava forse Satyricon. Mi guarda e dice: “Sei bellissima, a me serve una gigante con tre teste, una nana, non una modella alta, magra e bionda. Torna a trovarmi quando sarai brutta”. Adesso potrei andare ma non c’è più lui. Mi ha portato al ristorante con Giulietta Masina e mi hanno fatto abbuffare di pasta. E poi mi ricordo Bolognini, con cui ho fatto gli spot del Nano ghiacciato e Antonioni che una sera a cena, a dispetto dei suoi film seriosi, mi faceva ridere con le barzellette» (a Stefania Ulivi, Corriere della Sera, 18/6/2020) • Amanda sogna di fare la pittrice, poi però incontra David Bowie. «“Bryan Ferry era pazzo di Kim Novak dopo aver visto La donna che visse due volte e voleva farmi un personaggio alla Hitchcock. Bowie vide la foto e fece di tutto per incontrarmi. Lui non mi piaceva per niente: lo trovavo brutto, aveva i denti storti, non aveva sopracciglia e gli occhi di colore diverso l’uno dall’altro”. E allora? “Aveva un gran fascino. Siamo stati insieme per due anni. Lasciava la moglie, che non serviva a niente, e poi c’era questo bambino, Zowie, che odiava le canzoni di suo padre. Ora è diventato il regista Duncan Jones”. Comunque Bowie voleva farti fare la cantante, no? “Bowie mi mise sotto contratto. Io gli dissi che non sapevo cantare, ma lui mi pagò lezioni di canto, affitto, lezioni di ballo. Poi mi portò con lui a New York e, una volta arrivato, nel periodo di Young America, cominciò a drogarsi. A quel punto mi sono stufata. Avevo inciso un disco che non usciva mai, lui diceva di aspettarlo, che l’avrebbe fatto uscire dopo la tournée. Ma mi ero stancata”. E che hai fatto? “Ricevetti una chiamata dalla Germania, dalla casa discografica Ariola. Piacevo molto ai tedeschi, perché sono sempre stati innamorati della biondona tipo Marlene: con il vocione come una che fuma in un cabaret. Hanno voluto creare una nuova Marlene disco. Ho mollato Bowie, ho preso l’aereo per Monaco di Baviera e ho inciso il primo disco. Mi facevano fumare tutta la sera, fino a che non ne potevo più. E poi mi facevano registrare con la voce roca. Dicevano che era quella che volevano. Io pensavo che la mia voce facesse schifo così”» (Baglio) • «Tomorrow la odio, era un tormentone, gne-gne, ma ha pagato l’affitto per tanti anni!». Diventa la regina della disco- music e la chiamano per fare una tournée in Emilia Romagna. «Fu un periodo meraviglioso: era la prima volta che mi esibivo in pubblico, dal vivo. Erano piccole discoteche, non era facile, dalla sala mi dicevano di tutto. Ma è stata una bella gavetta» (a Leonardo Martinelli, La Stampa, 11/7/2020) • Prima ospitata televisiva in Italia nel 1977, con Pippo Baudo, a Campione d’Italia. «Lui aveva ancora i capelli» • «Poi, sempre in Italia, arrivò Stryx, nel 1978, programma irriverente sulla Rai… “Con Grace Jones e Patty Pravo stavamo con le tette di fuori, come la D’Urso, giovanissima, che faceva la comparsa. Che nostalgia di quell’Italia Anni 70, così libera. Oggi non si potrebbe fare. In tutta l’Europa siamo in un regresso totale, non si può più fare nulla. Troppo scandaloso...”» (Martinelli) • «Non dimentichiamoci, poi, che sei stato uno dei volti più amati di Mediaset. “Ero la punta di diamante di Berlusconi. Un giorno, nel 1981, mi dissero che mi voleva per lanciare un programma sulla Rete 5. Nessuno lo conosceva, sapevo solo che era un imprenditore. Mi hanno mandato un aereo privato, sono arrivata a Milano 2 e mi ha offerto Premiatissima con Cecchetto. Voleva una come me perché parlavo cinque lingue. È stato l’inizio della mia carriera: non avrei mai pensato di fare tv in Italia. Si è rivelata un’esperienza divertente” Racconta… “Mi sono accorta fin dall’inizio che la soubrette italiana, nei varietà, era un’imbecille, una che fa l’occhietto e sculetta. Mina a parte. Volevano una vestita bene, con delle belle gambe. Il ruolo principale era dell’uomo. A me non andava bene per niente. Volevo essere io la protagonista. E così mi sono messa a prendere in giro il mio partner. Il pubblico femminile mi iniziò a vedere come una dalla loro parte, questo personaggio molto ironico piacque e andai avanti. Feci carriera così, non perché ero una maggiorata”» (Baglio).
Trans? «Secondo alcune teorie, Amanda sarebbe in realtà un transessuale, nato come Alain René Tap nel 1939, a Saigon (l’odierna Ho Chi Minh), e operato a Casablanca dal chirurgo Georges Burou, famoso per altri interventi di cambio di identità di genere. Nel 1978, la giornalista Camilla Cederna scrive un articolo per TV Sorrisi e Canzoni in cui dice di aver sbirciato il passaporto francese della cantante depositato al bureau del suo albergo a Milano. Il documento risulterebbe rilasciato a Carcassonne, Sud della Francia, intestato a “Alain Tap, detto Amanda, travestito, nato a Saigon il 18 giugno 1939”. Più in basso il nome d’arte: “Peki d’Oslo”. Storia che suscita curiosità anche all’estero. Il Telegraph le chiede chiaro e tondo se lei sia davvero nata come Alain Tap e se da trans si sia fatta chiamare Peki d’Oslo» (Vazzana). Lei nega tutto. Posa nuda su Playboy per dimostrare di essere davvero una femmina. A letto, spogliata, gli uomini la guardano subito “lì”. «Chissà cosa si aspettavano di trovare. Ed erano molto delusi quando scoprivano che ero una donna normale».
Amore «I giovani invece piacciono perché sono spontanei, energici, ingenui e non ancora blasé. Soprattutto hanno entusiasmo, una dote fondamentale per andare avanti nella vita» • A proposito di Salvador Dalí: «È stato l’unico caso di fidanzato più vecchio» • A proposito di David Bowie: «Era la prima volta che uscivo con un ragazzo che si truccava più di me» • Il 13 marzo 1979 ha sposato Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle a Las Vegas (costo della cerimonia: 15 dollari). Il compagno morì tragicamente in un incendio. «Sì, era la notte tra il 15 e il 16 dicembre 2000. Scoppiò un incendio nella mia casa in Provenza. Morì mio marito, Alain-Philippe Malagnac. E bruciarono i ricordi di una vita, tutto. Io ero a Cologno Monzese, negli studi di Canale 5, a registrare un programma. Corsi lì, ma non c’era niente da fare”. Quale fu la sua prima reazione? “La rabbia, la rivolta: cosa ho fatto di male, per meritarmi tutto questo? Poi capisci che, sebbene tu sia famosa, non sei intoccabile. È stata una grande lezione di vita: sono diventata più comprensiva, prima ero una bambina viziata. E quella casa l’ho voluta ricostruire”» (Martinelli) • Poi è stata con il modello Manuel Casella e con l’attore Anthony Hornez, entrambi molto più giovani di lei. «I ragazzi mi dicono che le ventenni, culo a parte, non hanno nulla e che non esiste solo il sesso. Dio benedica la gerontofilia». Single dal 2015. «La boutique è chiusa. Il prossimo uomo che mi vedrà nuda sarà il medico legale sul tavolo dell’obitorio».
Figli «È una vocazione che non ho mai avuto. L’artista è egoista, egocentrico, pieno di sé. Mette al mondo un figlio e lo affida alle tate oppure se lo trascina dietro al lavoro mentre fa l’imbecille o sculetta» (Totò Rizzo, Leggo, 15/7/2020).
Tette «Io ho un seno piccolo, da modella».
Politica Le piacevano i gilet gialli.
Religione Dal giorno della morte del marito è devota a Santa Rita da Cascia. «Mi rivolgo a Santa Rita quando mi sveglio e quando vado a letto, a casa ho un altarino e la candela sempre accesa. Non sono una santa, ma una peccatrice coi miei difetti» • Non ti pensavo credente. «I miei erano cattolici, se fossero stati buddisti lo sarei stata anch’io. Penso che la religione sia importante, qualunque essa sia. È importante che l’essere umano abbia qualcosa in cui credere. I ragazzi di oggi temo non credano più in niente. Solo nei soldi e nel fare dei selfie, avere più follower possibile su Instagram». E come la mettiamo con il fanatismo religioso? «È una cosa orrenda. Ma lo è ovunque, anche nella politica o nella musica rock. È un fanatico che ha ammazzato John Lennon. Charles Manson era un fanatico. Io amo controllare tutto. E il fanatismo è incontrollabile» (Baglio).
Vizi «Io sono un soldato: non fumo, non tocco una goccia d’alcol, non mi drogo, non gioco al casinò, mangio carne ai ferri e insalata: non ho vizi».
Curiosità Alta 1 metro e 77 • Vive ancora gran parte dell’anno nella sua casa di campagna in Provenza, dove morì il marito. Ha casa anche a Parigi e a Saint Tropez • «Ho scritto il mio testamento e ho lasciato tutto il mio patrimonio ai miei gatti. Ne ho dieci, li amo più di ogni altra cosa e loro amano me...» (a Oggi, 3/2020) • Ha detto di essere stata in contatto con il marito morto tramite una sensitiva • Pigra • Golosa di cioccolato • Si produce il suo olio • Ama cucinare per gli amici. Sua specialità: involtini all’aglio • Detesta i selfie e non festeggia i compleanni • «Una sera Rocco Siffredi mi aveva fatto la proposta di fare un duetto con lui. L’idea era di cantare Parole parole. Poi, siccome lui vive a Budapest, una volta alle 2 di notte mi chiama e mi dice che ha pensato al nostro duetto e che non lo avrebbe fatto per non danneggiare la sua immagine. La sua immagine? Cioè questo fa vedere il culo al mondo intero e io gli rovino l’immagine?» • Si dice che Trump mettesse su la sua Follow Up quando faceva l’amore con la prima moglie Ivana. «Lei l’ha mai conosciuto? “Mai incontrato. Del resto, non sono mai stata attratta dai biondi ossigenati”» (Antonio Poeta, Chi, 1/2020) • «Nella vita ho fatto dischi orrendi e sbagliato molto. Ma rifarei tutto» • «Ora mi piacerebbe lavorare con gente come Sorrentino, posso fare la parte di una nonna un po’ pazzesca, una cattiva» • «La mia ambiguità mi ha aiutato tantissimo. Da dove nasce? Da me! per farmi pubblicità, scusa eh, ma una che non ha voce e non sa cantare, qualcosa deve fare».
Titoli di coda «Le mie amiche mi dicono sempre: “Mettiti i soldi da parte per quando sarai vecchia”. Poverine, non sanno che io non invecchierò mai».