27 giugno 2024
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Biografia di Elon Musk (Elon Reeve Musk)
Elon Musk (Elon Reeve Musk), nato a Pretoria (Sudafrica) il 28 giugno 1971 (53 anni). Imprenditore e inventore (sudafricano naturalizzato canadese e statunitense). Amministratore delegato di Tesla (industria dell’automobile elettrica e dell’energia pulita). Fondatore e amministratore delegato di SpaceX (industria aerospaziale). Proprietario e presidente esecutivo di X (aggregatore sociale, già Twitter). Fondatore di The Boring Company (ingegneria geotecnica) e xAi (intelligenza artificiale). Cofondatore di Neuralink (neurotecnologie), PayPal (finanza) e OpenAi (intelligenza artificiale). Secondo l’ultima classifica ufficiale di Forbes (aggiornata al 2 aprile 2024), detentore di un patrimonio netto di 195 miliardi di dollari, che ne fa la 2a persona più ricca del mondo (dopo Bernard Arnault e famiglia) e la più ricca degli Stati Uniti; già persona più ricca del mondo, con 219 miliardi di dollari, secondo la classifica Forbes del 2022. «Pagliaccio, genio, provocatore, visionario, imprenditore, uomo di spettacolo, mascalzone» (dal ritratto che Time gli dedicò nel dicembre 2021, nominandolo persona dell’anno). «Il miglior modo di prevedere il futuro è crearlo» • «Fino all’età di otto anni, Musk ha vissuto con sua madre Maye, modella e nutrizionista, e suo padre Errol, ingegnere, a Pretoria, Sudafrica. Ma non li ha visti spesso: “Mi ricordo che in casa c’era solo una governante, che era lì per controllare che non rompessi niente. Non si occupava di me. Io costruivo razzi e facevo miscele esplosive e altre cose che mi avrebbero potuto uccidere. Sono sorpreso di avere ancora tutte le dita. […] Sono stato cresciuto dai libri. Prima i libri e poi i miei genitori”. Alcuni di quei libri spiegano il mondo che Musk sta costruendo, soprattutto la Trilogia della fondazione di Isaac Asimov. […] “La lezione che ho imparato da lui è che devi essere pronto a compiere quelle azioni che sono in grado di prolungare la civilizzazione e minimizzare le probabilità dell’arrivo di un’èra di declino, e ridurre la sua durata, se si dovesse verificare”» (Neil Strauss). «All’età di nove anni […] mise le mani sul suo primo computer, il Commodore VIC-20. Arrivò con cinque kilobyte di memoria e una guida su “come programmare”, per ultimare la quale l’utente avrebbe dovuto impiegare circa sei mesi. Il novenne Elon la finì in tre giorni. A dodici anni, usò le sue capacità per creare un videogioco chiamato Blastar, che mi disse essere “un gioco banale… ma migliore di Flappy Bird”. Ma nel 1983 era buono abbastanza per essere venduto a una rivista di computer per 500 dollari (1.200 dollari al valore corrente) – non male per un dodicenne» (Tim Urban). «Quando i suoi genitori si separano, Elon Musk resta a vivere con la madre, insieme a suo fratello Kimbal e a sua sorella Tosca: “Mi dispiaceva per mio padre: ero triste per lui, perché non aveva i suoi figli accanto, e sono andato a vivere con lui. Non avevo capito che tipo di persona fosse. […] Era una persona orribile. Non puoi capire quanto. […] Era cattivo, una persona in grado di pianificare accuratamente il male. Ha commesso ogni tipo di crimine che tu possa immaginare, qualunque malvagità”. […] A scuola le cose non andavano granché meglio. Fino all’età di 15 anni Musk viene brutalmente attaccato dai bulli. […] Fino a quando Musk decide di chiudere i libri e imparare a difendersi con judo, karate e lotta. Dopo avere steso il più grosso della scuola con un solo pugno, si rende conto che nessuno lo prende più di mira. […] A 17 anni Musk lascia il college e si trasferisce in Canada, Paese di origine di sua madre, che lo seguirà con i fratelli. Suo padre non gli augura buona fortuna. “Mi ha detto che ero un idiota, che sarei tornato entro tre mesi, che non ce l’avrei mai fatta”» (Strauss). «Inizia a studiare alla Queen University, poi conclude gli studi negli Stati Uniti e si laurea in Fisica ed Economia all’Università della Pennsylvania. Vince una borsa di studio a Stanford, ma dopo pochi giorni sceglie San Francisco, dove sorgerà la futura Silicon Valley. È l’alba del world wide web, di internet. In quegli anni nascono i primi motori di ricerca come Yahoo! e Netscape, mentre i primi bit iniziano a circolare in rete. Qui la prima intuizione: realizzare una sorta di elenco delle imprese localizzato all’interno di una mappa digitale da vendere poi agli editori. Col fratello Kimbal fonda così il Global Link Information Network, una startup che cambia nome in Zip2 dopo che il New York Times e il Chicago Tribune acquisiscono il servizio. Nel 1999 Compaq fiuta l’affare e acquista Zip2 per 307 milioni di dollari e 34 milioni in stock option. È il primo vero successo imprenditoriale di Elon Musk» (Rudi Bressa). «I soldi incassati servono per finanziare la nascita di X.com, una banca online che si fonde con la Confinity di Peter Thiel dando vita a PayPal, poi venduta a eBay per 1,5 miliardi. Il gruzzolo di Musk lievita così a 165 milioni» (Giovanni Pons). «Uno dei sogni di Elon Musk è sempre stato quello della conquista dello spazio. […] Ha dichiarato: “Quello che voglio veramente è fare in modo che Marte diventi possibile, una meta da raggiungere nel corso delle nostre vite”. Probabilmente, è da questa aspirazione che nasce SpaceX, nel 2002. Musk diventa il primo proprietario di una società per trasporti spaziali al mondo. E in un certo senso inventa anche il primo razzo spaziale riciclabile: il Falcon 9 […] è in grado di utilizzare lo stesso motore per più lanci, oltre che di tornare alla base terrestre senza pilota. Insomma, la base per i viaggi interplanetari» (Bressa). «Ma la grande intuizione di Musk fu quella di prendere possesso di Tesla nel 2004 e risolvere i grandi problemi delle auto elettriche dell’epoca: la mancanza di stile e la paura che ti lasciassero per strada con le batterie scariche. Se la Toyota Prius sembrava un veicolo per nonne e ragionieri, ecco la Tesla Roadster, macchina super-sportiva che andava da 0 a 60 miglia in meno di quattro secondi» (Francesco Guerrera). «Il 2008, per sua stessa ammissione, sarà l’anno peggiore della sua vita: salva la società dalla bancarotta versando tutti i soldi che gli sono rimasti, 80 milioni, e divorzia dalla moglie da cui ha avuto sei figli, mentre SpaceX incontra problemi a lanciare in orbita il Falcon Rocket 1. Gli ostacoli vengono superati grazie a una commessa della Nasa e alla quotazione in Borsa, con cui si dà il via al lungo braccio di ferro con il mercato» (Pons). «Il fiuto per gli affari si sposta anche sui sistemi per la produzione di energia rinnovabile, così da chiudere il cerchio. […] Nello Stato di New York apre SolarCity, la prima fabbrica per la produzione di pannelli fotovoltaici marchiati Tesla. E ancora. Nel 2016, con un evento mediatico che ha riscosso un successo planetario, Elon Musk lancia la tegola fotovoltaica integrata per i tetti delle abitazioni. […] Il 6 febbraio 2018 dalla base di Cape Canaveral in Florida, alle 21.45 ora italiana, parte il razzo più potente mai costruito, il Falcon Heavy. Ciò che lo distingue è la stazza: 70 metri di altezza, oltre 54 tonnellate di capacità di carico in orbita bassa e oltre 22 in orbita geostazionaria» (Bressa). «Nell’agosto 2018 sfrutta la sua popolarità per l’ennesimo colpo di scena: annuncia con un tweet che toglierà Tesla dalla Borsa al prezzo di 420 dollari, quando sul listino ne vale solo 330. Apriti cielo, gli sceriffi della Sec (la Consob americana) gli si mettono alle calcagna e alla fine Musk deve patteggiare una pesante multa (20 milioni). Poco male, si consola facendosi riprendere su internet a fumare marijuana, ma le nuove tensioni finanziarie su Tesla lo costringono a licenziare e chiedere soldi al mercato. Da lì parte l’ultima svolta» (Pons). Dal 2018 a oggi Elon Musk ha decuplicato il proprio patrimonio netto (aumentato di nove volte tra il 2020 e il 2022), soprattutto grazie al grande successo – pur tra alterne vicende – di Tesla, il cui valore di mercato nel 2021 ha superato per la prima volta i mille miliardi di dollari, facendone la più grande industria automobilistica al mondo, e di SpaceX, della cui tecnologia e dei cui mezzi aerospaziali si avvale ormai persino la Nasa, non solo per i rifornimenti alla Stazione spaziale internazionale ma anche per i voli spaziali con equipaggio. Nel 2019 SpaceX ha inoltre iniziato a realizzare il progetto Starlink, in base al quale entro il 2027 «12.000 satelliti Starlink sfrecceranno sopra le nostre teste, per arrivare a 42.000, secondo le autorizzazioni chieste all’Unione internazionale delle telecomunicazioni dell’Onu (Itu). Cinque volte il numero di satelliti lanciati dall’inizio dell’èra spaziale. Musk vuole portare internet in tutto il pianeta, anche nelle zone più remote. Con velocità all’utente finale dell’ordine di 1 Gbit al secondo, latenza dai 25 ai 35 millisecondi. Prestazioni da fibra ottica per un’infrastruttura che però sta nello spazio» (Matteo Marini). «Fino a quando è rimasto nelle praterie dell’industria manifatturiera e digitale – auto, astronavi, intelligenza artificiale –, Musk era solo un imprenditore geniale e visionario. Le cose sono cambiate col suo sbarco nel mondo della comunicazione e dell’informazione, a partire dalla creazione della rete di satelliti Starlink, coi quali un privato può dare o togliere la connessione digitale a intere aree del pianeta prive, in genere a causa di conflitti, di altre reti di telecomunicazione. Così l’uomo più ricco del mondo è diventato anche quello più potente. A fine febbraio del 2022, dopo l’invasione russa e la distruzione dell’intera rete ucraina di telecomunicazioni, Musk, con la rete dei suoi satelliti, ha consentito a Kiev di ripristinare i collegamenti civili e militari. Mesi dopo, spaventato dalle reazioni del Cremlino, ha disattivato senza preavviso le comunicazioni sulla Crimea, rendendo cieche le forze ucraine che stavano operando in quell’area. Dopo l’attacco terroristico di Hamas, quando gli israeliani hanno spento la rete su Gaza per impedire a Hamas di comunicare durante l’attacco, Musk ha offerto ai palestinesi connessioni via satellite, provocando minacce di rappresaglia israeliane. Il 27 ottobre 2022 compra per 44 miliardi Twitter, gli cambia nome (X.com) e lo stravolge. Un social che da molti anni era il perno del sistema d’informazione degli Usa e anche di molti altri Paesi, capace di filtrare, attraverso il lavoro di migliaia di moderatori, molti dei contenuti violenti o falsi immessi in rete, esce a pezzi. In pochi mesi licenzia 6.000 addetti: il taglio più grosso riguarda i moderatori che gestiscono il sistema di filtraggio dei contenuti. Lui l’ha smantellato quasi del tutto, considerandolo uno strumento illiberale e politicamente orientato poiché il 98% delle donazioni elettorali dei dipendenti di Twitter va al Partito democratico. Ma, privata dei filtri, la rete si riempie rapidamente di messaggi d’odio, invettive dei suprematisti bianchi, fake news e teorie cospirative» (Milena Gabanelli e Massimo Gaggi). «Quando si parla di libertà di parola, bisogna tenere a mente che è importante o significativa solo quando si consente alle persone che non ci piacciono di dire cose che non ci piacciono» (a Nicola Porro). Tra i suoi ultimi progetti, un impianto cerebrale capace di trasmettere gli impulsi del cervello umano a strumenti elettronici, sviluppato da Neuralink, e un nuovo tipo di intelligenza artificiale, Grok, sviluppato da xAi. «Musk vuole portare l’uomo su Marte entro il 2026, ma già guarda oltre. “È difficile creare civiltà su Marte, avere un posto sicuro, ma se riusciamo a mettere base lì potremmo partire per esplorare il sistema solare e altre galassie, trovare magari altre civiltà, e questo inevitabilmente ridisegnerà il nostro ruolo nello Spazio. Non so se riusciremo ad andare oltre la nostra galassia, ma già nella nostra magari incontreremo una civiltà aliena”» (Emanuele Capone e Bruno Ruffilli) • Già entrato a far parte dell’immaginario collettivo, Musk ha ispirato «al regista Jon Favreau i tratti di Tony Stark, eccentrico imprenditore scienziato e bon vivant, alter ego del supereroe Iron Man tratto dall’omonimo cartone della Marvel» (Gaggi), il protagonista del romanzo Origin di Dan Brown, Edmond Kirsch, «un inventore e genio informatico miliardario che ricorda molto da vicino Elon Musk» (Pons), e un personaggio del film Don’t Look Up di Adam McKay, il ricco imprenditore del settore tecnologico Peter Isherwell, «un’evidente parodia di Musk. Malevola: fallisce nel suo progetto di smembrare un meteorite per ricavarne minerali rari, poi abbandona la Terra al suo triste destino» (Federico Rampini) • Dalla prima moglie, la scrittrice canadese Justine Wilson, ha avuto sei figli: il primogenito (2002) morì in culla a sole dieci settimane; gli altri cinque (due gemelli nel 2004, altri tre gemelli nel 2006) sono stati concepiti mediante fecondazione in vitro. Dopo due matrimoni e altrettanti divorzi con l’attrice inglese Talulah Riley, ha avuto una relazione con Amber Heard, all’epoca in cui l’attrice statunitense stava divorziando da Johnny Depp; in seguito ha avuto altri tre figli (uno dei quali tramite maternità surrogata) insieme alla musicista canadese Grimes (classe 1988), cui è stato sentimentalmente legato dal 2018 al 2022, e altri tre (tra cui una coppia di gemelli concepita mediante fecondazione in vitro) con la canadese Shivon Zilis (classe 1986), dirigente di Neuralink. Particolarmente curioso il nome del primo figlio avuto dalla Grimes: X Æ A-12, «un misto di suggestioni tecnologiche e l’omaggio a un aereo-spia della Cia di rara bellezza estetica» (Enrico Franceschini). «Ho bisogno di avere una persona accanto. Non riesco a essere felice se non ho una relazione stabile. Dormire da solo mi uccide. Da bambino ripetevo sempre una sola cosa: non voglio rimanere mai solo» • Ha dichiarato di avere la sindrome di Asperger, particolare forma di autismo • «Credi in Dio? “Da bambino ci credevo. Mio padre era anglicano, di conseguenza mi mandavano la domenica a catechismo. I soci dello studio di ingegneria di mio padre invece erano ebrei, così mi mandarono alla materna ebraica. Un giorno quindi cantavo Hava Nagila, il giorno dopo inni a Gesù. Su alcuni princìpi mi trovo d’accordo, ad esempio sul porgere l’altra guancia. Se però mi chiedi se credo alla lettera a tutto, ti rispondo di no”» (Mathias Döpfner) • Già grande estimatore di Barack Obama («Rimasi in fila sei ore per stringergli la mano»), negli ultimi anni ha invece spesso mostrato sintonia con Donald Trump, e più in generale col Partito repubblicano. «Parla di tutto: della nostra civiltà che rischia di scomparire se non facciamo più figli come della libertà di non vaccinarsi (“Io e i miei figli siamo immunizzati, ma chi non vuole non va criminalizzato: basta attacchi alla libertà dell’individuo”). Ed è strano sentire un grande imprenditore ormai americano formulare giudizi generosi (anche se non totalmente assolutori) sulla Cina di Xi Jinping (dove Tesla ha costruito la sua più grossa fabbrica), mentre, poi, spara a zero sul programma di governo di Joe Biden. […] Difficilmente Elon scenderà in campo, ma alcuni vedono in lui una forza capace di trasformare la politica e anche il capitalismo. Si parla ormai di “muskism”, una sorta di capitalismo tecnologico nel quale il problema delle diseguaglianze viene dissolto (o nascosto) grazie all’economia digitale» (Gaggi) • «Il Wall Street Journal ha scritto che Musk fa uso di varie sostanze, tra cui cocaina, ecstasy, Lsd e funghi allucinogeni, e ha detto che per i dirigenti di Tesla e SpaceX la situazione è preoccupante, specialmente per quello che riguarda il consumo ricreativo di chetamina, per la quale dice di avere una prescrizione medica. L’uso di sostanze stupefacenti illegali viola le rigide politiche antidroga delle aziende di Musk e potrebbe compromettere i contratti federali di SpaceX e i controlli di sicurezza» (Rebecca Elliott) • «Probabilmente il più grande visionario di questo pianeta» (Döpfner) • «Tanti aspetti criticabili del personaggio Musk: dalle intemperanze verbali – capace anche di accusare gratuitamente di pedofilia chi intralcia i suoi programmi – ad affermazioni azzardate sulle finanze della sua azienda, con conseguente turbativa della Borsa, fino ai turni di lavoro massacranti imposti a tutti i cervelli delle sue aziende e, in parte, anche agli operai» (Gaggi). «Tutte le imprese avviate da Elon Musk negli ultimi vent’anni si dividono in due campi: rivoluzionarie e demenziali, senza vie di mezzo» (Eugenio Cau). «Musk è eroe e antieroe. Fa e disfa. […] Da un lato lancia moniti su Twitter in stile Donald Trump e solleva dubbi sul coronavirus, dall’altro tira fuori dal cilindro Hyperloop, i treni a levitazione magnetica considerati il futuro dei trasporti. Nel giro di una settimana viene accusato di molestie e inizia a vendere lanciafiamme. Prima si fa beccare dalla Nasa, partner nell’operazione spaziale, mentre fuma dell’erba e poi va a un festival musicale e immagina con SolarCity […] un complesso residenziale fatto di soli pannelli solari. Ha una crisi isterica che lo fa finire in lacrime davanti alle telecamere e poi ripensa il futuro di ogni essere umano creando Neuralink, la società che sta sviluppando interfacce neurali impiantabili negli uomini per permettere ai computer di interagire con il nostro cervello» (Francesco Malfetano) • «La mia aspirazione è fare cose utili, nel senso che abbiano un valore per la società. Credo sia un dovere provare a creare un futuro migliore. […] Queste innovazioni sono una specie di assicurazione sulla vita per come la conosciamo. […] Se riuscissimo a diventare una specie multiplanetaria, ridurremmo la possibilità che un singolo evento, naturale o causato da noi, possa spazzare via la nostra civiltà, come è successo con i dinosauri. I fossili ci raccontano che sulla Terra ci sono state cinque estinzioni di massa nel corso dei millenni: questo vuol dire che, se non sei uno scarafaggio, un fungo o una spugna, sei fottuto!».