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 2024  luglio 02 Martedì calendario

Caro vocabolario lasciati skippare

È normale che, appena esce un nuovo vocabolario, si corra a vedere i neologismi, per capire fin dove si è spinto il costume non solo lessicale. Eccoci qua, ora, alle prese con l’edizione aggiornata del Dizionario italiano Sabatini Coletti (DISC), pubblicato per la prima volta da Hoepli, con il contributo della lessicografa Manuela Manfredini, che si aggiunge ai due linguisti «storici», Francesco Sabatini e Vittorio Coletti. Aprire un vocabolario è sempre puro piacere per la mente. C’è tutto, è un’enciclopedia inesauribile e un romanzo con infiniti intrecci di cui si può godere ad apertura di volume. Ragazzi, provate a fare un gioco chiedendo ai vostri genitori di indovinare il significato di alcune voci giovanili che imperversano in questi anni, come killare, che nel gergo dei videogiochi vuol dire uccidere il nemico. Troppo facile? Allora provate con cringe (imbarazzante), triggerare (turbare, influenzare negativamente), ghostare (troncare di colpo una relazione e sparire). Cari genitori, ammesso che ve ne ricordiate, potreste rilanciare con certe parole lievemente desuete: come lapalissiano, smargiasso, abbacinante o gaglioffo per vedere l’effetto che fanno sui vostri figli. Oppure, per misurare la distanza che vi separa da loro, buttate là un paio di vocaboli del tempo che fu: con stragismo o cane sciolto il flop (dei figli) è assicurato. Ma sappiate che se la Generazione Z vi vuole umiliare o, meglio, blastare (annientare, zittire) e farvi sclerare, non le sarà difficile: ci sono sempre le voci non ancora registrate nel DESC pur essendo giovanilismi diffusi. Per esempio, shippare, anglicismo (tanto per cambiare) da non confondere con il più banale «scippare»: significa, per un diciottenne, vedere bene qualcuno con un altro («Giulia e Paolo, vi shippo»). Si potrà comodamente proseguire con crush (letteralmente: distruggere), che da noi equivale a ciò che i boomer chiamavano «cotta». E si potrà rincarare con termini pressoché indecifrabili fuori dal contesto giovanile, come skippare per dire passare oltre (saltare un passaggio), lievemente diverso dall’italianissimo (finalmente!) balzare (un compito, una lezione…). Mai dimenticare che il vocabolario è fatto apposta per una lettura skippante o balzante. Anche per questo è figo, top, swag. Insomma: Adoro!