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 2024  luglio 02 Martedì calendario

Balotelli, dai gol alle sere alcoliche

C’è video e video. Il primo è di quelli che guardi con nostalgia, che rivedi volentieri, ma risale a 12 anni fa; l’altro è una sequenza che può incupire ed è recentissimo. Mario Balotelli è sempre stato un’altalena, tra soddisfazioni altissime (poche a dire il vero) e delusioni profonde. E i due video in questione, usciti sui social a distanza di qualche ora sono la sintesi della sua carriera.
Lui pubblica il suo gol alla Germania a Euro 2012 – il momento più alto, la notte in cui Mario è diventato Super – e lo fa dopo l’eliminazione dell’Italia dall’Europeo, quasi gongolante, come una sorta di «vendetta», un «se ci fossi stato io lì...». Poco dopo un altro video lo ritrae barcollante in mezzo alla strada. Si accascia a terra, prova a rialzarsi, fallisce il tentativo e cade di nuovo mentre intorno si sollevano le risate di chi ha assistito alla scena, si moltiplicano le occhiate in sua direzione e le visualizzazioni sul web di quei secondi che molto presto sono ovunque. E il confronto con l’altro video è spietato: il Balotelli «che ha fatto serata» è ben più virale di quello di Euro 2012.
Il punto più alto della carriera contro le cadute di Lignano Pineta. Di stile, d’immagine soprattutto. Che sia stata colpa di una serata alcolica come hanno sentenziato i più o uno scherzo, come ha poi detto lui in una storia su Instagram («Cadiamo, ci rotoliamo, scherziamo con gli amici, non vedo dov’è il problema: dopo un’Italia così la notizia che deve uscire è che sono ubriaco?»), non cambia poi troppo. Tra le facili ironie che hanno movimentato il dibattito social spopolano i parallelismi con il capitombolo azzurro in Germania. «Lui anche in queste condizioni avrebbe fatto meglio degli attaccanti in campo».
Spalletti non l’ha mai preso in considerazione. L’ultima Italia di Balotelli è quella di Mancini del 2018, e di quell’anno è l’ultimo suo gol azzurro. Da allora solo uno stage nel 2022, poi più nulla. Entrambi i c.t. hanno pensato che il tempo di Mario in Nazionale fosse finito. E zero chance anche per Euro 2024, nonostante le 7 reti in 16 presenze con l’Adana Demirspor. In Turchia aveva un contratto pesante, ora si è svincolato e il desiderio è tornare a giocare in Italia per riavvicinarsi agli affetti: la madre, il fratello, i figli.
Dove però? Il mercato è fermo. Lui per ora si allena da solo e aspetta. Brescia è casa sua, lì è diventato padre e zio ed è lì che è tornato per qualche giorno dopo una vacanza con la fidanzata. Ora la voglia di restare è tanta.
«Talento sprecato», «occasione persa» ripete chi vedeva in lui il fenomeno che avrebbe fatto invidia a chiunque e che avrebbe potuto guidare l’attacco dell’Italia per un decennio. Invece si è fermato a 36 apparizioni e 14 gol. Su tutti, quei due alla Germania nella semifinale dell’Europeo di dodici anni fa. Il punto più alto della parabola Balotelli.
L’attaccante dei 6 trofei con l’Inter, del Triplete e delle «balotellate». Ragazzo che si è battuto contro il razzismo, uomo dalla vita privata movimentata, padre di due figli: Pia, nata dalla storia con Raffaella Fico nel 2012 e riconosciuta nel 2014, e Lion, avuto con la modella Clelia Carleen. Amori e rimpianti: «Non ho mai creato una vera famiglia». Una lotta continua, tra la sua indole spesso ingestibile, il talento da fuoriclasse e la voglia di stabilità. Balotelli è quello che litiga con gli allenatori, fino ad arrivare alle mani, che lancia i petardi nello spogliatoio; quello della Premier vinta con il City e del «Why always me?» che poi ha dato fuoco al bagno della sua villa: troppi fuochi d’artificio. Quello che si è fatto ritirare la patente dopo aver distrutto la macchina a Brescia e che dopo un incidente a Manchester si è fatto sorprendere con 5mila sterline in tasca dalla polizia perché «sono ricco». Quello della doppietta ai tedeschi e che non si regge in piedi in mezzo alla strada.