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 2024  luglio 02 Martedì calendario

Periscopio

E così, dopo l’America e l’Italia, tocca alla Francia. La prima mutazione della destra è avvenuta negli Stati Uniti, dove nel 2016 Donald Trump ha conquistato e trasformato il partito repubblicano. La seconda in Italia, dove gli avversari della sinistra sono passati prima dalla Dc a Berlusconi, poi da Berlusconi a Salvini e alla più solida Meloni. Ieri la destra francese è passata dagli eredi di De Gaulle a quelli di Vichy e dell’Algeria francese. Aldo Cazzullo, Corriere della Sera.
Beata la memoria di Benedetto Croce e la sua idea che la storia è storia della libertà. Giuliano Ferrara, il Foglio.

Liliana Segre interviene sulle frasi inneggianti al nazismo dei giovani di Fd’I. E si chiede: «Alla mia età dovrò rivedere di nuovo tutto questo? Dovrò essere cacciata ancora dal mio paese?». Repubblica.
Gli ebrei europei dopo l’Olocausto erano i principali rifugiati in Israele. Ma (durante e dopo la Guerra d’indipendenza) ci furono quasi altrettanti rifugiati sefarditi che arrivarono letteralmente in Israele con pochi sacchi di roba e nient’altro. Le loro case nei paesi arabi furono rubate e le loro attività saccheggiate. (…) Sarebbero diventati i futuri leader dello Stato di Israele e delle Forze di Difesa Israeliane. Invece d’istituzionalizzare il loro status di rifugiati, come hanno fatto gli arabi per decenni, gli ebrei provenienti da Iraq, Libia, Iran, Egitto sono diventati israeliani. [E oggi? Oggi anche] gli ebrei francesi si stanno trasferendo in Israele a causa del dilagante antisemitismo. I pogrom che cominciano a diffondersi in Inghilterra e Usa sveglieranno chiunque non decida di nascondere la testa sotto la sabbia. (…) Il destino degli ebrei occidentali sta diventando quello che fu il destino degli ebrei nei paesi arabi antisemiti. Ma gli ebrei occidentali hanno almeno l’opportunità d’emigrare con i conti bancari e i risparmi intatti (se non procrastinano troppo). Roberto Motta, ItaliaOggi.

Arriva l’onda lepenista sulla Francia. Per il secondo turno s’alleano la sinistra e i macroniani. il Foglio.
Occorre prestare attenzione a ciò che dice proprio Marine Le Pen: «Non abbiamo ancora vinto niente». Vale a dire che le elezioni Oltralpe si vincono al secondo turno. E ovviamente non riguardano il presidente della Repubblica, destinato a restare in carica fino al 2027. È una verità di cui dovrà farsi ragione soprattutto Matteo Salvini, che si considera la filiale italiana del Rassemblement dell’estrema destra francese. Come pure egli guarda con simpatia al nuovo gruppo dei «patrioti per l’Europa» nato al Parlamento di Strasburgo. E naturalmente vede se stesso quale interlocutore numero uno di Trump all’indomani del voto di novembre in Usa. S’intende, il capo della Lega ha torto perché il partito, sotto la sua guida, in cinque anni è avvizzito e oggi bada soprattutto a sopravvivere. Stefano Folli, Repubblica.
[Anche] la sinistra antisemita è tornata. Non se ne era mai andata, ovviamente. L’antisemitismo è con noi, come a destra, fin dai tempi di Proudhon; nel socialismo di Jules Guesde, all’epoca dell’affaire Dreyfus; nel Partito Comunista di Maurice Thorez, che nel 1940 definiva Léon Blum un «rettile ripugnante»; o nel gruppo trotskista che da trent’anni si aggira intorno all’islamofascismo, sognando di fare dei suoi seguaci un sostituto del defunto proletariato. Ma questo antisemitismo era contenuto e, ai tempi di François Mitterrand, Lionel Jospin e François Hollande non intaccava la sinistra di governo. Oggi, le cose sono cambiate. Prima di tutto, abbiamo un partito, La France insoumise, che è chiaramente antisemita. Una tattica machiavellica, dicono i commentatori, per catturare l’elettorato delle periferie. Io non ci credo. Penso che ragionare così sia un insulto a Machiavelli e alle periferie. Bernard-Henry Lévy, Repubblica.

Biden va al tappeto ma non molla. Repubblica.
Rimbambiden fa harakiri.il Fattosky quotidiano.
Rimbambiden coperto per anni per colpire Trump. La Veritasky.
Senza bisogno di maramaldeggiare dando al presidente degli Stati Uniti del «Rimbambiden», come hanno fatto da sinistra e da destra Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano e Maurizio Belpietro sulla Verità, in una convergenza per niente nuova, bisogna convenire che gli elettori americani se la passano male. I graffi di Francesco Damato.
Con tono deciso Trump ha detto assurdità come «feti uccisi al nono mese di gravidanza». La Stampa.
Sulla Cnn nessuno sottotitola Biden, per fortuna, così nella risposta sull’aborto possiamo illuderci d’esserci sognate la parte in cui dice che c’è anche il problema delle molte donne che vengono violentate dalle sorelle (si comincia dicendo «sesso assegnato alla nascita», e si finisce a credere che tua sorella possa ingravidarti). Guia Soncini, Linkiesta.
A questo punto l’elezione di Trump è più probabile. Ma non è solo questo. Il tema è che la democrazia negli Stati Uniti è in crisi. Abbiamo visto questi due uomini dichiarare pubblicamente che, se dovesse prevalere l’avversario, il paese andrebbe in rovina. E i loro sostenitori ci credono. Ian Bremmer 1, Eurasia Group (Giuseppe Sarcina, Corriere della Sera).

Non credo che Xi sia contento e possa beneficiare di Stati Uniti in crisi: i cinesi hanno bisogno di un’America stabile e d’un sistema globale stabile, certo desiderano vedere gli Usa un po’ più deboli, ma non in crisi. La Russia invece sì che brinda, così come la Corea del Nord e l’Iran. Ian Bremmer 2, (Francesco Semprini, La Stampa).
La principale differenza fra Italia da un lato e Francia e Gran Bretagna dall’altro, è che il nostro assetto istituzionale non favorisce né la riduzione della frammentazione partitica né la stabilità delle maggioranze. Può accadere che, a dispetto dei santi, chi vince le elezioni governi per l’intera legislatura ma è l’eccezione. La regola è che la coalizione vincente si sfaldi dopo uno o due anni lasciando il posto a nuove combinazioni parlamentari. Magari Meloni ce la farà a governare fino alla conclusione della legislatura ma chi immagina che questa possa diventare – a Costituzione invariata – la regola, prende un abbaglio. Da noi la norma è il trasformismo parlamentare. Angelo Panebianco, Corriere della Sera.
Melonismo al capolinea dopo la batosta elettorale. [Batosta?].l’Unità.
[Un titolo] così mediocre che fa sentire mediocre anche te. R oberto Gervaso.