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 2024  luglio 01 Lunedì calendario

Intervista ad Ambra

Ambra Angiolini è sola in casa, la musica a tutto volume, «canzoni che mi ricordano momenti felici. Sto ripercorrendo tutto Antonello Venditti. Ieri in auto è partita Notte prima degli esami.E si aprono porte».
Quali?
«Io che m’innamoravo d’un ragazzino sotto il balcone, facevo la principessa reclusa per scelta. E lui gran giri in bici, dedicandomi le canzoni di Venditti».
A Palmarola, quartiere periferico romano in cui è cresciuta.
«Un posto fatto di persone diverse, che si guardavano e si stringevano tra loro. La meraviglia negli occhi è arrivata da lì: il vicino di pianerottolo, la famiglia del Senegal, il ragazzo omosessuale, considerato strano, nell’ultimo piano. C’era già il mio destino tra quei palazzi».
Che direbbe all’Ambra di allora?
«C’è stato un periodo in cui non ne volevo sapere di quell’Ambra lì. Se oggi potessi avere un regista della mia vita, vorrei che fosse lei. Sarebbe la parte più ironica, sfacciata. Le due insieme farebbero danni belli».
Con gli esami che rapporto ha?
«Il trauma dei provini c’è. Arrivo preparatissima, ma non so dare il meglio di me. Credo derivi dal fatto che fin da piccola ero esposta al giudizio di tutti. A elaborare le informazioni negative ci metti tempo. Alcune penso di averle elaborate due minuti fa».
Il provino di “Non è la Rai”?
«Le tate sono state mio fratello e la danza, i miei lavoravano. La danza era parte ludica e una responsabilità. Clelia, la mia insegnante, mi manda al provino, mi ritrovo – complessata – in una marea di ragazze, migliori di me. Come sempre nella carriera sono fuori contesto, un pezzo di flamenco, lo scialle,Innuendo dei Queen.
Boncompagni mi guarda come una forma di vita non identificata».
Quando pensa a Boncompagni cosa le viene in mente?
«Che c’era già tutto quello che avrei scelto, in questa complicatissimacorrente di pensiero che era lui. I detrattori definivano i programmi superficiali, anticonformisti ma scomodi: le ragazzine minorenni, i balletti, gli ammiccamenti. Ma l’intellighenzia lo stimava. Da lui ho imparato l’ironia, la scialuppa di salvataggio della vita. Diceva “non farti fregare, realizzati nella vita vera, fai come i bimbi: allunga il braccio e prendi la distanza”. Sono ancora con quel braccetto un po’ teso. Ecco perché a volte sembro distaccata».
Ha ricevuto tante critiche.
«Il pregiudizio l’ho assaggiato dai giornali, i critici, i colleghi. Le donne della mia vita oggi sono quelle che incontro e che mi chiedono di essere abbracciate. E io le abbraccio».
Ha sofferto di bulimia, condiviso l’esperienza nel libro “InFame”. In tanti si riconoscono, la ringraziano?
«Grazie ce lo diciamo solo per il fatto di esserci ancora, sopravvissute a noistesse. Molte mi chiedono aiuto, o un motivo per poter pensare che finirà prima o poi. Di notte mi ritrovo tanti messaggi su Instagram, raccontano ciò che provano. Non sono un medico, ma ci sono passata e cerco di farle sentire meno sole, lo avrei voluto quando sono stata in questo viaggio lunghissimo. Erano altri tempi e la solitudine di questa malattia era molto più forte di ora».
Il cinema, con “Saturno contro”.
«Dandomi una chiave di lettura bella di me stessa. Özpetek mi ha aperto una via, è una specie di Onlus: mi ha detto che andavo bene così com’ero».
E poi il teatro. Riprende “Oliva Denaro”, dal romanzo di Viola Ardone su Franca Viola, la prima ad aver rifiutato le nozze riparatrici.
«Mi ha conquistato il libro, la storia di questa ragazza fortissima che fa politica senza accorgersene, che riesce a essere più intellettuale diquelli che cercano di spiegarle come si sta al mondo. E cambia le cose per tutte noi. Il suo esempio ha dato ai miei no, al mio pretendere rispetto, un significato diverso. Il mio è un monologo di gruppo: non potrei fare ciò che faccio sul palco se la gente non venisse con quella energia, quell’alzarsi in piedi alla fine, che è diventato la mia storia delle storie Instagram di quest’anno. È una vittoria per tutte, una gioia condivisa. Gli uomini imparino a rispettare il no, a fare dieci passi indietro».
La politica per lei, oggi?
«Le mie cause le ho scelte da ragazzina. La comunità Lgbtq+, con cui convivo da una vita, la famiglia che mi sono scelta. La questione femminile, non solo perché nasco donna, il no a ogni razzismo. Messe insieme raccontano la mia politica».
La sua primogenita Jolanda lavora con lei a teatro.
«Fin da quando allattavo i miei figli hanno frequentato i camerini. Li mettevo con i seggiolini dietro le quinte: Leonardo mi guardava sempre come se la mamma non dovesse tornare più. Jolanda aveva lo sguardo acceso. Si guardava intorno, ora è preziosa dietro le quinte».
E il secondogenito, Leonardo?
«Non vuole essere localizzato, è l’unico essere umano che non viene fotografato da un iPhone come Dracula. Una ribellione legittima, non vuole essere associato ai genitori famosi, per ora ci è anche riuscito».
Con Francesco Renga avete dimostrato che si può instaurare un rapporto d’amore anche quando ci si lascia. Se ne è parlato molto.
«Una notizia che ha letto male chi invoca la pace, ma dentro si fa la guerra, in casa o sui social.
Continuerò a essere provocatoria nel buon esempio, ci credo. In troppi si riempiono la bocca di slogan, ma nella vita non scelgono davvero la pace. Francesco e io l’abbiamo scelta ma quando ne parliamo fa più effetto. Mi ha dato noia che non ci si stupisca della violenza ma ci si accanisca con chi propone qualcosa di diverso, che sa di quel che ci piacerebbe vivere in questo mondo orribile di persone che si detestano.
Pensi quanto c’era bisogno di un messaggio come il nostro».
Il rapporto con il pubblico è forte.
«Credo che mai come in questo periodo ci sia la consapevolezza che non ho finto mai, anche quando avrei voluto non ce l’ho fatta, tutto è andato fuori di me, anche le storie d’amore. Credo che il pubblico sia piacevolmente incuriosito da come ho sempre risistemato i disastri. Su questo potrei attivare un numero verde».
Cosa la fa ridere?
«Fare scherzi, i bambini, gli animali.
Le situazioni trash. La sera torno dal teatro, cuore e cervello continuano a pensare, accendo la replica diUomini e donne :Emma litiga con Tina. Fine della giornata».