il Fatto Quotidiano, 30 giugno 2024
Il ritorno di Giuseppe Candido
“Com’era il pesce? Buonissimo veramente, grazie, guarda stiamo mangiando con mio cognato, mia cognata (…)”. Giuseppe Candido, per tutti Pino, 70 anni a breve, questa frase pronunciata il 30 settembre 2007 proprio non se la ricorda. Dall’altra parte del telefono c’era Mario Tredicine, storico rappresentante dei bancarellari romani e componente di spicco della nota famiglia leader di ambulanti su cui tante volte si sono concentrati i fari della magistratura. Candido all’epoca era capo segreteria di Gaetano Rizzo, assessore al Commercio della giunta guidata da Walter Veltroni. Non sapeva, Pino, che la Procura di Roma – pur non essendo indagato – lo stava intercettando nell’ambito di un’inchiesta passata alla storia col nome di “Lady Asl”.
Da qualche mese Candido è tornato in Campidoglio. È stato assunto a 65mila euro l’anno nello staff di diretta collaborazione del sindaco Roberto Gualtieri. “Sì ma non ho un ruolo preciso, io so’ un vecchio attrezzo da Prima Repubblica, diciamo che metto a disposizione la mia esperienza”, si schermisce con il Fatto.
Esperienza che lo vede anche in rapporti con Mario Tredicine. Ci sono due intercettazioni, datate ma inedite, nel fascicolo Lady Asl.
La prima è del 29 settembre 2007. Sono le ore 20, Pino è sotto casa e chiama la figlia allora 17enne: “Bisogna scarica’ un po’ di robba (…) che Mario Tredicine t’ha mandato la coca cola, i coccolatini, le co… le bibite (…) poi domani lo chiamiamo eh?”. La figlia gli passa al telefono la moglie: “Senti, mi devi aiutare – dice Pino – che m’hanno riempito di robba m’hanno portato qua mo in macchina (…) pesce, però pulito, funghi, bibite, cioccolata, guarda, una cosa…”. La moglie, forse un po’ scocciata, risponde: “Eh, embè, che ti devo veni’ a aiuta’? Non la puoi porta’ quando vieni?”. “E sì, sto venendo… ti sto dicendo, scendi”. Ma c’è un problema: “Pino, non funziona l’ascensore”.
Il giorno dopo la famiglia banchetta con i doni di Tredicine. E Candido lo chiama: “Mariuccio”. “Ahò, ciao Pine’ (…) dove stai, ancora a Porta Portese?”. “No no no, so andato via, sto facendo un bel pranzo con tutta la mia numerosa famiglia di pesce”. “Sono contento, sono contento”, dice Mario. “E ti ringrazio veramente di cuore guarda”, ribatte Pino. “Ma non ti preoccupare, non ti preoccupa’”. Ma Candido è estasiato: “Pesce coi funghi, grazie tante veramente grazie”. “Sono contento, ci vediamo domani allora”, dice Tredicine. “Va be’, statti buon”.
Queste conversazioni per gli inquirenti non hanno mai rappresentato alcuna notizia di reato. Candido (come Tredicine) non è mai stato indagato. Oggi assicura: “Erano altri tempi. Si entrava e usciva dal Comune, non c’erano questioni di opportunità che oggi giustamente si pongono – spiega Candido al Fatto – Oggi accetterei ancora quel pesce? Assolutamente no, sono passati 20 anni, è cambiato tutto”. Anche perché per quattro bottiglie di (buon) vino, regalate proprio da Mario Tredicine, l’attuale assessore capitolina al Commercio, Monica Lucarelli, è indagata per corruzione. Gualtieri su questi temi è inflessibile.