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 2024  giugno 30 Domenica calendario

Le mancette elargite da genitori e nonni agli adolescenti sono un tesoretto da 150 milioni al mese

Se scavano tra i cuscini del divano, qualche monetina la trovano sempre, scivolata dalle tasche di papà. E anche se frugano nelle borse delle mamme o negli svuota-tasche. Senza saperne bene il valore d’acquisto, i bambini spazzolano tutto e infilano la refurtiva nel salvadanaio. Risparmi utili per le piccole compere dell’estate: braccialetti scooby doo, ghiaccioli, squishy gommosi.
Poi, un giorno la cosa si fa seria: arriva il momento della paghetta settimanale. E allora non basta più il salvadanaio, ci vuole un portafoglio. Per i bambini degli anni Ottanta era quello di stoffa di Naj Oleari o Hello Kitty e veniva riempito più di adesivi che di soldi. Ora che, rispetto alle lire, con gli euro circolano più monete che carta, ha cerniere e bottoncini ovunque, per non perdere nulla. Una piccola percentuale di famiglie non nemmeno più i soldi ma carte prepagate, più sicure rispetto ai contanti.
Tra mance e mancette, il tesoretto messo da parte dagli adolescenti ammonta a una «manovra» da 150 milioni al mese. Lo ha calcolato un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat. Ne è emerso che ottengono la paghetta in media 6 giovani su 10 (59,8%) con un’età compresa tra i 10 e i 18 anni; ovviamente al crescere dell’età aumentano anche le percentuali elargite dai genitori e, suddividendo in fasce anagrafiche più ristrette, tra i 15-18enni la percentuale supera il 70% (71,7%), mentre il valore scende al 51% per chi appartiene alla fascia 10-14 anni.
Ma ogni quanto mamma e papà danno la paghetta ai propri figli? E quale cifra? Dall’indagine emerge che il 65,2% dei giovani che prendono la paghetta la ricevono settimanalmente, mentre il 20,8% una volta al mese e il 14,1% su richiesta. Anche qui, però, ci sono differenze a livello anagrafico; i dati sottolineano come, al crescere dell’età, la paghetta la si prende più frequentemente: dopo i 15 anni il 67,5% dei ragazzi la prende una volta a settimana, mentre tra chi ha 10-14 anni aumenta la frequenza di chi la prende mensilmente (24,2%).
Guardando, invece, alla cifra ottenuta dai genitori, mediamente i ragazzi italiani con un’età compresa tra i 10 e i 18 anni ricevono quasi 54 euro al mese. L’entità della paghetta, però, varia anche in base all’età; i più grandi (15-18 anni) prendono in media quasi 70 euro al mese, valore che scende a meno di 40 euro tra chi ha fra i 10 ed i 14 anni. Facendo i calcoli, il valore stimato delle paghette dei 10-18enni è pari a più di 150 milioni di euro al mese, di cui il 15% viaggia già su metodi diversi dal contante.
L’indagine ha poi voluto scoprire a quale età i giovani italiani iniziano a prendere la paghetta: dai dati è emerso che la media è 12 anni; ma ancora una volta i dati cambiano in ottica geografica o anagrafica. Nello specifico, il 37,4% ha iniziato a ricevere soldi dai genitori a circa 10 anni, valore che sale al 41,1% tra gli abitanti del Nord Ovest, mentre quasi 1 su 3 (31,9%) ha ottenuto la sua prima paghetta a 14 anni o dopo, percentuale che raggiunge addirittura al 40,7% nel Centro Italia.
Analizzando più nel dettaglio i dati emerge come con il passare degli anni la paghetta si riceva sempre prima; i 15-18enni di oggi hanno iniziato a ricevere soldi quando avevano poco più di 13 anni, mentre i 10-14enni l’hanno iniziata a prendere a poco meno di 11 anni.