Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  giugno 28 Venerdì calendario

Il primo sciopero della Borsa: all’Italia un ruolo periferico


Un giorno da ricordare per Piazza Affari: ieri pomeriggio, infatti, per la prima volta nella storia del mercato azionario italiano hanno incrociato le braccia i dipendenti di Borsa italiana che fa parte del circuito Euronext, insieme ad altri otto listini, tra cui quello di Parigi. Le organizzazioni sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, hanno proclamato uno sciopero con astensione dal lavoro nelle ultime due ore della giornata, dalle 15.30 a fine servizio, per chiedere rispetto per i diritti, contro lo spostamento del centro decisionale a Parigi e la conseguente marginalizzazione di Milano. L’iniziativa non ha avuto alcun effetto sulle contrattazioni, affidate da tempo interamente a server e sistemi informatici. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha convocato i sindacati il prossimo 3 luglio per approfondire i punti critici della vertenza. L’iniziativa rientra in una più ampia fase di mobilitazione. «A fronte dell’importanza sistemica di tutte le società del gruppo Borsa italiana, denunciamo – questa la motivazione dei sindacati – il costante, sistematico e complessivo disinvestimento dall’Italia del gruppo Euronext, e lo svuotamento dall’interno delle strutture italiane». Si tratta di una decisione, quella di avviare lo stato di agitazione, presa congiuntamente da tutte le sigle sindacali, «lungamente meditata e sofferta, storica perché mai prima sperimentata». In un comunicato emesso nella serata di ieri i sindacati hanno sottolineato il successo dello sciopero che ha visto un’adesione ampia, soprattutto nei servizi tecnologici. In risposta, una nota di Euronext sottolinea che «mantenere un dialogo aperto e costruttivo rimane una priorità per noi. Le nostre persone sono una componente fondamentale del successo di Euronext non solo in Italia, ma in tutta Europa. Per questo motivo, intendiamo fare tutto il possibile per migliorare ulteriormente la qualità del confronto e trovare le migliori soluzioni possibili con i rappresentanti sindacali di ciascuna azienda».
a