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 2024  giugno 28 Venerdì calendario

Contro Roberto Poletti

Pur cercando di stare alla larga dai «talk show d’approfondimento» (un ossimoro), considerato che la tossicosi di cui soffre la tv italiana deriva in gran parte dall’assunzione massiva di talk show, non ho potuto fare a meno di dare un’occhiata a un nuovo programma di Rete4: «4 di sera», condotto da Roberto Poletti e Francesca Barra.
Il motivo è semplice: ma come fa uno come Poletti a condurre così tanti programmi, uno così privo di personalità? Eppure, Poletti è una vita che bazzica in tv: ha frequentato i peggiori bar di Caracas (ricordo una sua ridicola trasmissione sui maghi e l’occultismo, un’altra sulle canzoni dialettali), ha condotto la qualunque per poi approdare in Rai e a Mediaset, sempre all’insegna della demagogia e del populismo. Dopo aver fatto l’inviato di Paolo Del Debbio, Poletti ha compiuto un notevole salto con il libro «Io, Letizia. Il sindaco di Milano si racconta», una lunga intervista in ginocchio all’allora sindaco Letizia Moratti, che gli procurò una consulenza per la comunicazione con l’Atm, dopo essere stato consulente di Trenord grazie al leghista Davide Boni.
Poi Poletti entra in Rai (è solo una pura coincidenza), dopo aver pubblicato la biografia di Matteo Salvini, «Salvini & Salvini. Il Matteo-pensiero dall’A alla Z», «il primo libro, facile da leggere, che vi permetterà di conoscere meglio il leader che ha scelto di rifiutare il politichese da tutti utilizzato per fare spazio al “salvinese”, più vicino alla gente ma soprattutto alla pancia dell’elettore». Poi è tornato a Mediaset e adesso conduce ben due programmi. L’altra sera, all’esordio serale, ha un po’ bistrattato la co-conduttrice Francesca Barra, giusto per segnare etologicamente chi comanda.
Ha dato molto spazio all’avv. Annamaria Bernardini de Pace che chiamava familiarmente il nostro primo ministro con il solo nome Giorgia (detta Giorgia).
Ecco, a Poletti manca la biografia di «Giorgia». Sto leggendo con vero interesse il libro di filosofia «Umano, poco umano», scritto da Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti (Piemme). Sfogliando quelle pagine non mi capacito come a Mediaset possano lavorare tipini come Roberto Poletti.