Corriere della Sera, 26 giugno 2024
Jordan Bardella e la sua maggioranza non sono la risposta ai mali della Francia e dell’Europa
Caro Aldo,
a proposito delle dichiarazioni politiche di Mbappé (Corriere, 23 giugno) credo che lei non abbia completamente risposto, oppure fa parte anche lei di coloro che non accettano il responso delle urne? Mbappé non ha rubato nulla, è vero, ma anche Le Pen ha avuto i suoi voti democraticamente come del resto Meloni. Poi possono non piacere, ma è un altro discorso..., e ci viene rimarcato ad ogni occasione dimenticando i demeriti di una «sinistra colta», ma indecente che hanno convinto gli elettori a rivolgersi da tutt’altra parte, che non vuole dire sia l’optimum,ma proviamo...
Ernesto Megali
Caro Ernesto,
Kylian Mbappé non è di sinistra e in Francia da sette anni non è al potere la sinistra. È al potere un presidente liberale, centrista, che nel 2017 e nel 2022 ha preso al primo turno i voti della destra moderata e della sinistra riformista, e al secondo turno i voti di tutti i francesi di buon senso che non volevano Marine Le Pen. La sinistra ha presentato i suoi candidati alle presidenziali e sono stati sonoramente battuti. Alle elezioni legislative, cioè per il Parlamento, che di solito seguono le presidenziali, la prima volta Macron ha avuto la maggioranza assoluta, la seconda volta ha avuto la maggioranza relativa. Con il voto anticipato del 30 giugno e del 7 luglio, quella maggioranza relativa Macron la perderà certamente. Alla sua destra si è formata un’alleanza tra il Rassemblement National di Jordan Bardella e una parte dei Repubblicani neogollisti. Alla sua sinistra, i socialisti e le forze minori riformiste si sono uniti ai populisti di Jean-Luc Mélenchon in un’alleanza che hanno chiamato Nuovo Fronte popolare.
Macron non prevedeva che i frammenti di centro che in passato l’avevano sostenuto si sarebbero saldati rapidamente alle due estreme, contro di lui. Persino Édouard Philippe, il suo primo ministro degli esordi, candidato alla sua successione, ha sentito l’esigenza di prendere le distanze dal presidente, ormai inviso alla maggioranza dei francesi.
A mio parere, la vittoria di Bardella è ormai inevitabile, a meno di clamorose sorprese; ma sarà una vittoria di misura. Il responso delle urne, gentile signor Megali, va sempre accettato; e ci mancherebbe. Ma pure lei deve accettare la libertà di critica. Mi creda, signor Megali: Jordan Bardella e la sua maggioranza non sono la risposta ai mali della Francia e dell’Europa. Anzi, li aggraveranno. Se poi mi sbaglierò, sarò felice di riconoscerlo.