Corriere della Sera, 26 giugno 2024
chi è Kaja Kallas
Buuxelles La premier estone Kaja Kallas a febbraio è stata inserita da Mosca nella lista dei ricercati: è il primo leader straniero ad avere ricevuto questo trattamento dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Un attacco diretto e pesante dopo la decisione di rimuovere i monumenti di guerra risalenti all’epoca sovietica. Kallas ha tirato dritto: «Niente di sorprendente. È un’ulteriore prova che sto facendo la cosa giusta».
Kallas, della famiglia liberale, sarà il prossimo Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri se il Consiglio europeo di domani e venerdì confermerà – come pare – l’accordo chiuso tra i negoziatori del Ppe, dei socialisti e dei liberali. Il suo nome era circolato nei mesi scorsi anche per il posto di segretario generale della Nato.
La madre deportata
Figlia di una donna che venne mandata in Siberia, il padre è stato a sua volta primo ministro a Tallinn
La Russia è la sua ossessione. E forse non potrebbe essere altrimenti. È una questione anche di famiglia: durante le deportazioni sovietiche dall’Estonia, sua madre Kristi di appena sei mesi fu trasferita a forza con la madre e la nonna in Siberia e vi rimase fino ai dieci anni. Antiputiniana, in questi mesi Kallas ha esortato gli altri leader Ue a sostenere con fermezza finanziariamente e militarmente l’Ucraina. Quando ha cominciato a circolare il suo nome per la guida della diplomazia Ue, c’è chi ha sollevato dubbi per i suoi rapporti tesissimi con Mosca. Una fonte anonima, riportata dal sito Politico, aveva messo in guardia: «Stiamo davvero mettendo qualcuno a cui piace mangiare i russi a colazione in questa posizione?». Kallas reagì con ironia postando su X la foto della sua colazione: caffè, muesli e mirtilli.
Figlia d’arte, suo padre Siim Kallas è stato a sua volta primo ministro e Commissario Ue ai Trasporti, mentre il nonno Eduard Alver è uno dei fondatori della Repubblica di Estonia. La scorsa estate Kallas è stata al centro di uno scandalo perché la società di logistica di cui il marito era azionista ha continuato a trasportare merci in Russia anche dopo l’invasione dell’Ucraina.