Corriere della Sera, 25 giugno 2024
La nostra band surreale
Il suo gruppo musicale si chiama I VazzaNikki.
«Il nome ce lo aveva dato Greg, di Lillo e Greg. Buttava lì nomi divertenti da dare a band che non avrebbero fatto carriera, come è stato il nostro caso. In realtà è un nome che ha solo lati negativi: non viene memorizzato, non sai come si scrive, la gente non capisce il gioco di parole». Il gusto del paradosso, il tono del surreale, lo sguardo dispari e trasversale, il tocco onirico sul reale sono la cifra della comicità di Valerio Lundini. Protagonista di programmi come Una pezza di Lundini e Faccende complicate (in arrivo una nuova stagione) parallelamente ha sempre coltivato la sua passione di musicista (ramo voce e tastiere). Ora arrivano un album («Innamorati della vita» esce venerdì) e un tour (dal 18 luglio a Milano) che seguono il filo rosso della sua comicità.
In realtà lei nasce come musicista, l’umorismo arriva dopo.
«Con I VazzaNikki tra un brano e l’altro abbiamo iniziato a cazzeggiare. Sparavamo cavolate, finché con il tempo sono diminuite le canzoni e aumentate le cavolate».
Per tanti anni avete fatto feste in piazza e matrimoni.
«Una svolta economica, perché ci pagavano più che nelle serate nei locali, facevamo 350 euro a testa, con il vantaggio di non dover portare noi il pubblico».
In «Edoardo Bannato» si parla di tal Edoardo, bannato dai social... Lei che rapporto ha con i social?
«Mi colpisce che tutto oggi deve essere spettacolarizzato, anche chi fa un panino non si limita più a fare un panino ma mette in piedi uno show. Spero che non si arrivi al punto che anche il chirurgo che ti toglie il cancro deve farsi un video mentre lo fa; e se non lo fa deve cambiare lavoro».
In «Parabola ascendente» si parla di due persone: lei crede nell’oroscopo, lui nella religione.
«Non sopporto il fatto che ci sia gente che crede seriamente e non per gioco all’astrologia. Se oggi esci con una persona che crede allo zodiaco è ok; se l’altro ti parla di Gesù sembra un tipo strano. Quando è la stessa cosa, solo che l’oroscopo è più glamour della cresima».
Pochi giorni fa Papa Francesco ha chiamato in Vaticano oltre 100 comici da tutto il mondo: da Massimo Boldi a Jimmy Fallon. C’era pure lei.
«Gli ho stretto la mano e gli ho detto “molto piacere”. Pensavo fosse un incontro solo io e lui a parlare di teologia, invece era come stare a Cartoonia, come ritrovare nella stessa stanza Bugs Bunny, Topolino, Cip e Ciop, Betty Boop e Woody Woodpecker. Tutti per sudditanza si facevano le foto con gli americani, io l’ho fatta con Pio e Amedeo».
Perché le dà fastidio se le dicono che è un comico di sinistra?
«È l’accusa che mi fanno quelli a cui sto antipatico. È un meccanismo tipico da social, sotto uno sketch dove non c’è niente di politico, ti dicono: ecco un altro che sta lì perché è di sinistra. Mi vedono con gli occhiali e pensano: questo sarà del Pd. Ma se fossi rasato a zero e muscoloso direbbero che sono fascista».
Comunque non sembra interessato alla satira politica.
«Non sono come Crozza o Luca & Paolo, non la saprei fare. Dovrei saperne di più di politica. E poi non ho la smania di fare cose diverse, si vedrebbe che giocherei un campionato non mio».
La tv è un mezzo ancora vivo?
«Penso che programmi come quello della Gialappa o quello di Geppi Cucciari offrano ancora un bel momento di aggregazione. Il surrogato online invece tende a essere sempre più debole: vale per il cinema sulle piattaforme, per gli sketch sui social».
Ha fatto le elementari dalle suore: che ripercussioni ha avuto?
«Ero in una scuola cattolica che dimostrò grande apertura mentale facendoci fare educazione sessuale, però avrei preferito evitarla, mi metteva in imbarazzo, mi mostravano diapositive che mi davano fastidio. Per questo ho vissuto il sesso come una cosa complicata fino all’età di 36 anni (ora ne ha 38, ndr). Sono state troppo libertine, invece dovevano esser ancora più suore. Avevo un buon rapporto con loro, solo crescendo ho capito che sono state cattive».
Chi la ama non usa mezzi termini: un genio.
«Sono d’accordo, anzi forse mi sottovalutano».