Corriere della Sera, 23 giugno 2024
La stella di Alexandria torna ad accendersi per la sfida del Bronx
New York Bernie Sanders l’ha definita l’elezione più importante della storia moderna, e non per i candidati che il 25 giugno si contenderanno un seggio in Congresso per rappresentare il 16esimo distretto di New York, quanto perché qua nel Bronx si combatte una primaria per definire l’anima del partito democratico, la più costosa mai vista in America con 23 milioni di dollari investiti in pubblicità.
Da un lato c’è il deputato in carica Jamaal Bowman, 48 anni, ex preside di scuola media, arrivato a Washington nel 2020 con la spinta dei giovani e unitosi alle istanze della «Squad», i 9 deputati che premono da sinistra sul partito democratico. Si definisce «anti povertà e anti razzismo», sostiene l’assistenza sanitaria per tutti, si batte per il Green New Deal, ma sono state le critiche a Biden su Gaza, e la richiesta di un cessate il fuoco arrivata pochi giorni dopo il 7 ottobre, a mettere in pericolo il suo seggio.
A strapparglielo ci sta provando George Latimer, 70 anni, una lunga esperienza nella politica locale e statale, con posizioni più centriste e un elettorato che si autodefinisce «boomer». È avanti nei sondaggi, spinto dall’establishment del partito, ma soprattutto dai gruppi filoisraeliani affiliati all’Aipac, l’American Israel Public Affairs Committee, che sulla sua campagna elettorale hanno riversato 14,5 milioni di dollari trasformando quella per il 16esimo distretto di New York, che dal Bronx si estende a nordest fino ai sobborghi benestanti della contea di Westchester, nella primaria più dispendiosa di tutti i tempi.
«Questi soldi si spendono per eleggere il governatore di un grande Stato», urla al pubblico la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, la stella rossa del partito democratico arrivata nel Bronx, per «guardare le spalle a Jamaal», per impedire che «i soldi di Wall Street, dei miliardari che hanno eletto Donald Trump si comprino il nostro quartiere». La deputata della Squad, il cui padre è nato a due isolati da qua, è arrivata sul palco come una scarica di elettricità, saltando e agitando le braccia a ritmo di rap, nel tripudio della gente che ha sfidato la cappa di calore che sta soffocando la costa est degli Stati Uniti per vedere lei e il senatore del Vermont Bernie Sanders, ma soprattutto per sostenere Jamaal Bowman e dimostrare che il Bronx non è in vendita. «C’è una ragione se la più giovane donna mai eletta in Congresso era una cameriera portoricana e se ce l’ha mandata questo quartiere», dice Aoc, come la incita il pubblico scandendo le sue iniziali. «C’è una ragione se questo quartiere ha mandato Jamaal Bowman in Congresso. E martedì lo difenderemo. Perché noi siamo fatti diversamente».
Primaria record
Per la conquista del seggio alla Camera investiti in pubblicità ben 23 milioni di dollari
Ad applaudirla – mentre in lontananza si sentono cori e tamburi provenire da un gruppo con una grande bandiera palestinese – ci sono anziane signore con la kefiah sulla testa, studenti con una tshirt nera e la scritta «ebrei per Jamaal», i Democratic Socialist of America, dalle cui fila sono usciti quasi tutti i membri della Squad, e i sindacati, che mobilitano le comunità, bussano alle porte, e che rispondono con entusiasmo quando Ocasio-Cortez fa il classico appello iniziale.
«Bowman è sotto attacco», prosegue Ocasio. «È sfidato dal razzismo, dall’avarizia, dalla corruzione politica. Lo vogliono fare fuori perché non è comprabile, aggiunge, presentando il suo «amico Jamaal» che entra rappando e appellandosi al South Bronx. «L’Aipac sta inseguendo me, la mia famiglia, i miei figli», urla agitando uno sgabello. «Gli faremo vedere chi siamo». E poi torna a chiedere un cessate il fuoco a Gaza. «Basta con il genocidio. Andiamo a bussare alle porte, anche Bernie è pronto».
Sul palco sale ingobbito il senatore Sanders, accolto come un eroe. «Vi ringrazio», dice, «perché avete eletto alcuni dei migliori deputati del Congresso. Questa sfida non è fra Jamaal e Mr. Latimer, ma riguarda tutti noi: non possiamo permettere ai miliardari di controllare il mondo».
Quando finisce il suo discorso, dopo aver ribadito che «Israele ha diritto di difendersi ma quello che sta succedendo a Gaza è inaccettabile», viene travolto dall’abbraccio del pubblico, più di Ocasio. Insieme partono verso Yonkers, poco più a nord, per un altro comizio. Fuori i pullman aspettano i volontari, ma i tamburi che prima si sentivano in lontananza ora sono più forti, i cori scanditi. Accusano Sanders, Ocasio-Cortez e Bowman di essere «sionisti scesi a patti con Biden».