Anteprima, 2 maggio 2024
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Biografia di Paul Auster
Paul Auster (1947-2024). Scrittore statunitense. Autore di 34 libri, tra cui la celeberrima Trilogia di New York. «Considerato un protagonista del postmodernismo in letteratura, è stato anche saggista, poeta, sceneggiatore, regista, attore e produttore cinematografico. Secondo Auster, la sua vita da scrittore iniziò all’età di otto anni, quando perse l’occasione di ottenere un autografo dal suo eroe del baseball, Willie Mays, perché né lui né i suoi genitori avevano portato una matita alla partita. Da allora, portava sempre una matita con sé. “Se c’è una matita in tasca, c’è una buona possibilità che un giorno ti sentirai tentato di iniziare a usarla”, avrebbe scritto in un saggio del 1995. Aveva studiato alla Columbia University prima di trasferirsi a Parigi nei primi anni Settanta, dove lavorò in vari settori, inclusa la traduzione, convivendo con la sua fidanzata, la scrittrice Lydia Davis. Nel 1974, i due tornarono negli Stati Uniti e si sposarono. Nel 1977, la coppia ebbe un figlio, Daniel, ma si separò poco dopo. Nel gennaio 1979, il padre di Auster, Samuel, morì, e l’evento è diventato il seme del primo memoir dello scrittore, L’invenzione della solitudine, pubblicato nel 1982. La svolta di Auster arrivò con la pubblicazione nel 1985 di Città di vetro, il primo romanzo della sua Trilogia di New York, un trittico dove il giallo diviene il pretesto per scandagliare questioni esistenziali. Un’indagine, come quella sulla causalità degli eventi della vita, che lo avrebbe accompagnato in molte delle sue opere. Il suo successo in letteratura venne confermato anche come autore di film come Smoke, Blue in the Face e Lulu on the bridge (di cui fu anche regista). Il suo ultimo romanzo, Baumgartner, è uscito in Italia per Einaudi nel 2023» [Ansa]. Nel 2022, poco prima di scoprire di aver un cancro ai polmoni, «aveva dovuto affrontare la morte del figlio Daniel, avuto dalla prima moglie, Lydia Davis, anche lei scrittrice, stroncato da una overdose dopo che, a sua volta, aveva perso la sua bambina di dieci mesi per aver ingerito, lasciata incustodita, psicofarmaci ed eroina […] Prima di «Cancerland», la terra del cancro, come la moglie Siri Hustvedt aveva definito quella zona di dolore e malattia in cui il marito era finito dal dicembre 2022, quando gli era stato diagnosticato un tumore al polmone, Paul Auster aveva avuto modo di conoscere da vicino i rovesci del destino, o del caso, capaci di trasformare un’esistenza in tragedia. «I lutti, gli incidenti, gli incontri, i fiori non colti, i sentieri ignorati decidono per nostro conto», scriveva, raccontando che nulla nella vita lo aveva sconvolto come l’aver assistito alla morte di un ragazzino colpito da un fulmine, quando aveva soltanto quattordici anni» [Taglietti, CdS].