Anteprima, 13 maggio 2024
Tags : Tito Gotti
Biografia di Tito Gotti
Tito Gotti (1927-2024). Direttore d’orchestra. «Definirlo direttore d’orchestra è riduttivo. Perché il bolognese Tito Gotti […] è stato uno degli intellettuali più raffinati e amabili della città di Bologna […] Tito Gotti è stato, tra le tante cose, l’ideatore del leggendario “Treno di John Cage” del 1978, che prevedeva la sonorizzazione di un treno sulle tratte Bologna-Porretta/Ravenna/Rimini, e il creatore delle indimenticabili Feste Musicali, che attraevano pubblico da tutta Italia, con concerti in luoghi storici come la basilica di San Petronio, la Chiesa di San Martino o San Michele in Bosco. Un curriculum vastissimo il suo, che lo ha portato a vincere premi e riconoscimenti importanti, fra cui il Premio Abbiati della Critica Italiana e il Nettuno d’oro del Comune di Bologna. Diplomatosi in musica corale e in pianoforte, Gotti studiò a Vienna nella mitica classe di direzione d’orchestra di Hans Swarowsky, lo stesso maestro di Claudio Abbado e Zubin Mehta, ai quali era legatissimo. “Ero estasiato dai suoi racconti di frequentazioni in prima persona con personaggi come Franz Kafka, Alma Mahler o Walter Gropius” raccontò Gotti nella sua ultima intervista […] Nel 1967 fondò le Feste Musicali, una rassegna di sperimentazione e di ricerca, nate come rubrica speciale del Teatro Comunale di Bologna, che fino al 2003, negli anni della direzione Gotti, si misurava direttamente con i più grandi teatri del mondo, dalla Scala a Salisburgo. Le Feste si interessavano ad ogni ambito temporale, tematico e linguistico della creatività musicale (dalla produzione più arcaica alle avanguardie), allestendo spettacoli in luoghi non usuali, ribaltando le tradizionali prospettive di spazi scenici tradizionali. Oltre a favorire l’esecuzione di partiture inedite (Bruno Maderna, Karlheinz Stockhausen, Sylvano Bussotti), le Feste Musicali hanno commissionato musiche a varie generazioni dei più importanti compositori del panorama italiano e internazionale, da Franco Donatoni a Salvatore Sciarrino, da Adriano Guarnieri a Fabio Vacchi. All’attività direttoriale Gotti ha sempre affiancato quella di studio e di ricerca, lavorando con passione sulla musica bolognese ed emiliana dei secoli XVII e XVIII. Per trentasei anni ha ricoperto la cattedra di Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio di Bologna, fino al pensionamento nel 1998. Allergico allo star system, definiva il successo “come qualcosa di strettamente letterale, cioè come una cosa che viene bene”. Sempre nella sua ultima intervista confessò: “Alla fine dei concerti mi dovevano recuperare dietro le quinte del teatro o in camerino per farmi tornar fuori a prendere gli applausi. Presi certe sgridate dai buttafuori e dal personale del teatro che mi dicevano: ‘Lei proprio non li vuole gli applausi, cosa ci sta a fare sul podio?’”» [Luca Baccolini, Rep]. Nell’ultimo periodo era ricoverato a Villa Toniolo, nella sua Bologna. Se ne è andato sabato mattina. Avrebbe compiuto 97 anni il 6 luglio.