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 2024  maggio 14 Martedì calendario

Biografia di Franca Nuti

Franca Nuti (1929-2024). Attrice. Musa di Luca Ronconi e signora del teatro italiano. «Nata in un freddo febbraio torinese, diplomata nel ’54 all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, è stata una protagonista del teatro, con 200 spettacoli all’attivo considerando anche tv e radio, oltre a un’attività continua di insegnante per i giovani prima a Roma, poi a Torino, infine a Milano alla scuola di Ronconi, di cui è stata prima attrice amatissima. Maestra di dizione e dedizione, Franchina, come la chiamava il marito a volte partner in scena Giancarlo Dettori, aveva una sensibilità interiore (una sorella, non a caso, fu poetessa) che la portava a esprimere per naturale vocazione con gli occhi, i gesti, la voce, la spiritualità del fatto teatrale e di certi autori nordici in particolare, come il prediletto Ibsen in nome del quale vinse un premio in Svezia. Tra i moltissimi riconoscimenti (quattro Ubu, Simoni, Flaiano, Duse, molti altri), specialista di teatro ibseniano (John Gabriel Borkmann, Spettri, Piccolo Eyolf, Peer Gynt, Le colonne della società), a volte anche di Strindberg (edizione cult del «Temporale» in tv) […]. Donna affettuosa, attenta nelle amicizie, perfetta anche nel preparare il pâté di tonno, di profondi interessi umani e culturali (partecipò a un progetto poetico con Giovanni Raboni) Nuti aveva iniziato a calcare le scene coi grandi anni Cinquanta: l’Allodola di Anouilh con Benassi, Brignone, Santuccio e poi i Sequestrati di Altona di Sartre con Proclemer e Albertazzi, momenti magici di un teatro che fu. L’attrice - che si programmò una lunga pausa per stare vicina ai figli piccoli – ha avuto una formazione artistica varia, sentendo i suggerimenti di Costa, Bolchi, Ferrero, Buazzelli, Pasqual (Donna Rosita nubile), Trionfo (l’indimenticabile Tito Andronico), Cobelli per Garcia Lorca in tv; e Zeffirelli per Dopo la caduta di Miller con la Vitti nei panni di Marilyn» [Porro, CdS].