Anteprima, 23 maggio 2024
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Biografia di Gaetano Di Vaio
Gaetano Di Vaio (1968-2024). Produttore e attore. Morto una settimana dopo essere caduto dal motorino a Qualiano, in provincia di Napoli. «Primi di giugno di dieci anni fa. Chi scrive, insieme a Enrico Fierro, ha appuntamento in un bar a due passi dalle Vele di Scampia. Obiettivo: raccontare il fenomeno cinematografico e seriale di Gomorra, dentro i luoghi di Gomorra stessa. “Oh, ma lì non si entra così”, le parole di Fierro, “primo perché non è sicuro, secondo perché non è possibile capire una realtà così complessa con il solo camminare. Per fortuna con noi c’è Gaetano”. Gaetano Di Vaio è stato il nostro Nautilus, la nostra guida pratica e spirituale; il nostro cerimoniere senza false cerimonie; il mentore di una realtà non solo da “cartolina”, non solo da cinepresa o da comizio elettorale prima di un appuntamento con le urne. Lui era figlio di quelle liturgie: figlio maledetto prima e prodigo dopo; ne conosceva ogni essenza, ogni angolo mentale, ogni spigolo sociale, ogni promessa e ogni falsa chimera. Camminava tra le Vele con il sorriso e il piglio di chi sa e capisce. Sa e capisce senza giudicare. Perché lui un tempo era stato rapinatore e spacciatore: “La sera quando tornavo a casa buttavo sul letto le banconote che avevo guadagnato e mi ci tuffavo dentro”, raccontava nel suo libro Non ci avrete mai. “La mia storia inizia un giorno di febbraio del ‘68 a Piscinola, in un vicolo. I quattro soldi che mio padre portava a casa non bastavano mai. Eravamo dieci figli, dormivamo accatastati. Casa nostra faceva schifo pure alla luce del sole, che neanche ci entrava…”. E ancora: “Non potevo resistere, scelsi la strada. Dormivo in macchina, avevo meno di 14 anni e non ero imputabile, per questo i piccoli criminali del posto mi usavano. Scappavo da tutto, dalla famiglia, dalla scuola, anche dai riformatori. Quanti ne ho girati! Il peggiore a Eboli, avevo 12 anni e mi portarono in questo posto che era ‘na specie di manicomio. Me li ricordo i pazzi. Resistetti poco, uno di loro, un ragazzo grande e grosso ma con la testa di un bambino, mi aiutò a scappare”. Poi altre fughe, altro carcere, altre condanne. Fino a quando ha incontrato il cinema: nel 2001 è entrato nella Compagnia “I ragazzi del Bronx napoletano”, creata da Peppe Lanzetta, e tutta la sua esistenza, i colori della sua tavolozza, li ha utilizzati come attore e produttore, ma senza alterare il senso alla sua vita. Ancora viveva lì. Ancora viveva non lontano dalle Vele. Gaetano Di Vaio è morto ieri, a soli 56 anni, per i postumi di un incidente con il motorino» [Ferrucci, Fatto].