Corriere della Sera, 20 giugno 2024
La sfida dei tormentoni
Il tormentone è cambiato. Prima delle piattaforme streaming quello per la canzone dell’estate era un campionato minore a cui si iscrivevano artisti scongelati per l’occasione, star del latin pop e one hit wonder che si bruciavano nel giro di tre mesi. Le prime linee andavano in vacanza o in tour. Con lo streaming sono cambiate le regole e se hai una hit te la giochi a Sanremo o come tormentone.
L’estate astronomica parte venerdì, quella meteo fatica a ingranare e la musica per l’estate vive all’aperto, di casse bluetooth al parchetto più che di cuffie in metropolitana, gli Europei di calcio distraggono... insomma, non fidatevi di chi ha già messo la corona sulle note di una canzone o di chi si autoproclama. Lo scorso anno «Italodisco» dei Kolors era uscita all’inizio di maggio, nessuno l’aveva vista arrivare e solo a fine luglio aveva sequestrato le classifiche di streaming e radio.
Il pezzo che si presenta con tutte le spunte a posto è «Sesso e samba» di Tony Effe e Gaia: sensualità, mood brasileiro anche se non è samba in purezza e vabbè, testo con vocabolario ridotto al minimo perfetto per meme e video di Tik Tok. Una canzone costruita, dove si perde la spontaneità, ma costruita con precisione. Con un milione di stream al giorno è il pezzo che funziona di più su Spotify ed è alle porte della Top10 dei più trasmessi in radio secondo EarOne. Resta da capire, a proposito di strategia vs spontaneità, dove stia il punto di equilibrio fra il passato di consciousness su temi come femminismo e inclusione di Gaia e il linguaggio machista dell’ex dark Polo Gang. Le radio sono un termometro importante. Se vuoi essere pop, se vuoi arrivare un pubblico trasversale, devi passare da lì. Il brano che gira di più è «Karma» dei The Kolors: tastieroni anni 80 e un «ma ma ma ma» ch fa tanto Ricchi e Poveri. Duo che, dopo la rispolverata sanremese, torna con «Aria», in equilibrio fra dance e suoni vintage.
La sfida
C’è anche chi evita il mondo latin: se la giocano Mahmood e Tananai con Annalisa
«Malavita» dei Coma_Cose ha un testo alla «Bocca di rosa», non solo per la storia della protagonista, De André si sente proprio, su un ritmo latin: sembrano elementi che fanno a pugni e invece funziona, soprattutto in radio. Dove si sente tanto «Nirvana» di Elodie che se proprio dovesse scegliere vorrebbe essere la protagonista della prossima estate quando suonerà a San Siro e al Maradona. Angelina Mango latineggia con il reggaeton di «Melodrama» che sdrammatizza un racconto sui traumi autobiografici della vincitrice di Sanremo. E nella stessa corrente si bagnano anche gli Articolo 31 che con Fibra e Rocco Hunt in «Peyote» giocano sull’equivoco donne/droghe. Lo streaming non sempre si converte in massa generalista, e quindi in tormentone. A parte «Sesso e samba», funzionano «Paprika» di Ghali e «Come un tuono» di Rose Villain feat Guè ma sono in giro da troppo per essere etichettati con sole e ombrellone. È partita come un razzo Anna, la nostra rapper più fresca e credibile, che in «30°» si sente «abbronzatissima, bellissima e gli occhi come il mar». Se non sarà un’estate di donne o di feat, potrebbe essere quella degli anti-tormentoni. In «Storie brevi» di Tananai e Annalisa ci si ama lontano da spiagge e mojito («Tutti sono al mare noi no») e i suoni retro rimandano a Mina e Alberto Lupo. Anche «Ra Ta Ta» di Mahmood aggira le regole. C’è il gioco onomatopeico del ritornello, ma per il resto si parla di infanzie per strada e adolescenze complicate. Farà come «Tuta gold» che non era una canzone “sanremese” ma ha virtualmente vinto il Festival?
Sarà presto, ma Elettra Lamborghini, Paola e Chiara, Il Pagante & Rovazzi, Emis Killa e Fedez (con l’ombra di Chiara Ferragni nel testo) sono già fuori gara. Ultima chiamata per salire sul treno. Esce domani «Ho voglia di te» del produttore Jvli con Emma e Olly: leggero, fresco, dance.