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 2024  giugno 20 Giovedì calendario

Intervista a Carla Bruni


Pubblichiamo alcuni stralci dell’intervista che Carla Bruni ha rilasciato a Oggi, sul numero in edicola da questa mattina.
Carla o Carlà?
«Carla, sono italiana, io».
Italiana per nascita, diciamo. 
«No, italiana, col passaporto. Ho anche votato».
Il test decisivo: nella carbonara si mette la panna? In Francia lo fanno sempre.
«Certo che no. Qui non sanno mica fare la pasta, all’Eliseo come cuocere gli spaghetti lo spiegavo io».
Tre cose che so di lei. Primo, le piace trasgredire.
«Ha visto la security, fuori? Ecco, ogni tanto in piena notte scappo dal retro ed esco, da sola».
Mangia solo alla sera e poi tira avanti a tisane.
«Digerire mi affatica. E forse sì, ho paura di prendere peso. Non lo so, non ci penso tanto».
È collerica.
«Se mi arrabbio rovescio tavoli, spacco sedie. Ora meno, dopo 14 anni di psicoanalisi. Ma è il mio temperamento». (...)
La sua giornata tipo?
«Dipende. Io appena sveglia non capisco niente, comincio a fiorire verso le sette di sera».
Le sue canzoni, quando le scrive?
«Mi chiudo qui nello studio fino alle tre del mattino: faccio musica, leggo. È magica, la notte».
Fiorello ha detto che quando la imitava, «che volgarité», lei voleva denunciarlo. 
«Ma non è vero, anzi l’ho ringraziato! Una volta pensammo pure di fare uno sketch insieme: dovevo aprirgli la porta, dire “ma che volgarrre”, e sbattergliela in faccia. Non c’è stato modo, peccato. Non mi dispiace affatto essere presa in giro, per una persona che si sente inconsistente è un onore».
Inconsistente?
«Un po’ lontana dalla realtà, ecco. Di fondo sono una solitaria: la solitudine, per me, è una cura».
È una donna inquieta?
«Ho le piccole nevrosi di tutte le persone che vivono in un certo comfort. E sono un po’ traumatizzata, questo sì».
Traumatizzata da cosa?
«Dalla nascita, immagino. Mia madre mi ha avuto da un uomo che non era quello che io credevo fosse mio padre, l’ho scoperto solo da adulta ma qualche segno deve averlo lasciato». 
In un’intervista a Belve ha dichiarato di avere un problema con l’alcol. Nasce da qui?
«La dipendenza non è un perché, è un come. È un modo di vivere che parte da lontano, un gesto rassicurante. Prima dell’alcol c’era lo zucchero, da bambina bevevo 30 Coca Cola al giorno. Sono eccessiva, non ho vie di mezzo. Quindi, mi devo controllare». (...)
Quattro anni fa ha avuto un tumore al seno. Che cosa ha provato quando gliel’hanno comunicato?
«Paura. Come sentire un proiettile che ti sfiora la testa, fiuuu: un millimetro più in qua e sei morta». (...)
La bellezza è potere?
«Sì. Io non l’ho mai sentita tanto, la mia bellezza. Ma certamente per me è stata un mezzo».
E l’eleganza, cos’è?
«Sobrietà».
Si può essere eleganti anche con un vestito comprato al mercato?
«Assolutamente. L’eleganza è una dote interiore».
Lei ha mai indossato un vestito del mercato?
«Come no. Questi pantaloni li ho presi alla bancarella di Cavalière, nel Sud della Francia, dove passiamo l’estate». (...)
Lei ha tradito?
«Prima di sposarmi, sì. Ma non direi che ho tradito, semplicemente non ho mai promesso fedeltà».
È stata tradita?
«Certo, molte volte».
E cos’ha fatto quando lo ha scoperto?
«Una volta, ero giovanissima, a una festa ho visto il mio ragazzo con una bionda sulle ginocchia».
E?
«Be’, li ho picchiati. Entrambi». (...)
Invecchiare le scoccia?
«Un po’. Più che altro, mi scoccia che resti poco tempo per vivere. Io avverto ogni secondo che passa, lo sa che siamo già in estate? Quante estati ha uno nella vita, 80, 85? Io sono già a 56».
Come s’immagina tra vent’anni?
«Con una chitarra in mano, a cantare in metropolitana».